È stata già accennata la distinzione tra ansia normale e ansia patologica. È importante ricordare che non necessariamente l’ansia è una patologia, anzi, in alcuni casi può essere addirittura utile.
Quando ci troviamo davanti a un’ansia fisiologica, attivata da una situazione specifica, applicare qualche semplice consiglio per cercare di sfruttare al meglio le nostre risorse e affrontare la situazione attivante può essere un modo per rendere una sensazione sgradevole funzionale. Alcuni suggerimenti:
Praticare attività sportiva: secondo i ricercatori dell’università del Maryland, bastano 30 minuti di esercizio aerobico a intensità moderata per percepire una sensazione di immediata tranquillità (equivalgono a una corsa in bicicletta o a una passeggiata ad andatura sostenuta). Un effetto più duraturo, invece, si può ottenere mediante un esercizio fisico costante.
Prestare attenzione all’alimentazione: di per sé, la dieta non è un rimedio o una cura per contrastare l’ansia. Tuttavia, i neurotrasmettitori e gli ormoni che regolano l’attivazione del sistema nervoso dipendono dalla presenza o meno di determinate molecole presenti nel nostro organismo. Per questo motivo, l’alimentazione influenza il nostro tono dell’umore – e quindi anche il nostro stato ansioso.
Ad esempio, una delle molecole che è maggiormente correlata agli stati ansioso-depressivi è la serotonina: sembra infatti che un eccesso o un difetto di serotonina possa avere un qualche tipo di influenza sui disturbi ansiosi. Mangiare, quindi, una piccola quantità di cibi contenenti serotonina può aiutare nella regolazione del tono dell’umore. Eccone alcuni: cioccolato fondente, kiwi, ananas, noci, pomodori, banane, prugne, ciliegie. Altri cibi invece che contengono il suo precursore, il triptofano, sono il latte, i formaggi e lo yogurt. Anche gli acidi grassi omega 3 sembra possono influire positivamente sul nostro umore, come salmone sgombro, sardine, alghe, semi oleosi.
Diversamente, alcune bevande sono controindicate nel caso di uno stato ansioso, in quanto sono fortemente eccitanti (e quindi peggiorative della sintomatologia). Tra queste, le bevande contenenti caffeina (caffè, ginseng, cocacola) e teina (the), energy drink, alcoolici (vino, birra, ecc) e i super alcoolici (vodka, rum, ecc).
Cercare di focalizzare il proprio pensiero: praticare della meditazione e del training autogeno possono essere molto utili per focalizzare le proprie energie mentali sull’obiettivo che si vuole raggiungere. Ad esempio, un esercizio pratico e semplice da fare potrebbe essere quello di spegnere il cellulare per una quindicina di minuti e, in quel tempo, cercare di portare l’attenzione sul proprio respiro, chiudendo gli occhi ed aiutandosi con una musica o un ambiente rilassante. Praticare questa abitudine prima di compiere un compito particolarmente arduo è un modo per favorire la propria concentrazione e focalizzare le proprie energie.
Trovare dei rituali “scaccia-ansia”: i rituali sono dei gesti simbolici che servono per dare un significato a un avvenimento importante. Vengono utilizzati dagli esseri umani per scandire gli avvenimenti importanti della vita (nascita, maggior età, matrimonio, morte) fin dalla notte dei tempi. Danno, inoltre, la percezione di esercitare un senso di controllo in una situazione in parte imprevedibile. Può essere, quindi, utile ritualizzare “solennemente” con dei gesti pratici il momento subito precedente alla sfida che ci si trova ad affrontare, così da dedicarsi un momento di riflessione di “raccolta di energie” (ad esempio, si può pensare di mangiare qualcosa che ci piace e che ci si concede solo in momenti particolare, oppure si può indossare un capo di abbigliamento particolare, magari di un certo colore “porta fortuna”, oppure prendere un oggetto importante e metterselo in tasca, così da averlo nel momento del bisogno).
Pensare al peggio che può accadere: proprio così; elencare le peggiori catastrofi che potrebbero verificarsi ed elencarle magari per iscritto è un modo per crearsi dei piani “B” ed esorcizzare le proprie paure. Come già menzionato, l’ansia nasce dalla preoccupazione che possa accadere una determinata situazione. Pensare, quindi, a cosa si potrebbe fare nel caso in cui si verifichi quella situazione permette di esaurire, via via, le preoccupazioni ansiose.
Scandire il compito in sotto compiti: se l’obiettivo finale appare molto grande e difficilmente controllabile, si può optare di suddividerlo in sotto compiti. Questi, infatti, permettono di dare un maggior senso di controllabilità e prevedibilità, che aiutano nella gestione dell’ansia.
Utilizzare dei rimedi naturali: i fiori di Bach, la griffonia, l’iperico, le tisane rilassanti, sono alcuni dei rimedi naturali che si possono usare. In questi casi, può essere utile rivolgersi a un’erboristeria per farsi consigliare il rimedio a noi più consono.
Nel caso, invece, in cui l’ansia diventi invalidante e pervasiva, è importante non sottovalutare la situazione e rivolgersi a un professionista. Un primo passo è quello di parlare con il proprio medico curante, il quale potrebbe suggerire una breve terapia farmacologica ansiolitica o potrà suggerirvi una visita specialistica (da uno psicologo, o psicanalista, psicoterapeuta, psichiatra) per un consulto e una terapia mirata perché la terapia farmacologica non è l’unico rimedio.
Una cosa importante da evitare assolutamente è curarsi in maniera autonoma con rimedi “fai-da-te” (ad esempio, procurarsi farmaci acquistati in internet e assumerne delle dosi “alla buona”, oppure ricorrendo a sostanze come l’alcool o le droghe che, solo apparentemente, sembrano dare un senso di benessere. Sempre meglio chiedere aiuto a un professionista.
L’emergenza sanitaria e il lockdown hanno avuto un impatto psicologico importante sulle persone e, può essere utile sapere che in Italia sono davvero tante le persone accusano disturbi ansiosi e che ricorrono a terapie per affrontarli. Insomma, non si è i soli ad accusare questi sintomi.