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Porter NP6 TW Tipper Long Range GPL. Una gazzella a 4 ruote nel centro di Bologna

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Si fa presto a dire «city truck». Perché poi le città italiane come Bologna, con un’origine medievali, mette insieme un traffico intenso e viuzze ridotte, mettendo in crisi molti veicoli dalla manovrabilità ridotta. Ed è qui che abbiamo condotto il rinnovato Porter NP6 per verificare se effettivamente riesca a fondere in un’unica anima la robustezza muscolare e l’agibilità urbana. La risposta che vi raccontiamo è stata espressa dalla versione Long Range – dotata di maggiore autonomia e portata – a passo corto, con cassone ribaltabile e ruote posteriori gemellate.

Diciamo subito che il commerciale dell’azienda di Pontedera supera la prova con merito, confermando quelle doti di flessibilità e maneggevolezza che ne costituiscono il segno distintivo fin dal 1992. E già nel salire sul veicolo noto un primo particolare interessante: un gradino supplementare per l’ingresso in cabina che facilita l’accesso, anche se l’elemento è fisso e magari renderlo mobile e rientrante avrebbe dato un tocco funzionale migliore.

La seduta si rivela comoda e anche rifinita nei particolari, con i fili sui sedili in tessuto e gli intarsi sul poggiatesta in un elegante blu. Anche a un occhio non esperto la cabina appare decisamente più larga (245 mm in più rispetto al vecchio modello), mentre i 50 cm in meno nei confronti della media dei principali veicoli commerciali leggeri non si avvertono. O meglio si percepiscono quando il Porter si infila con facilità nelle strette stradine della città delle Due Torri.

Metto in moto e comincio a girare per il centro urbano felsineo, con qualche escursione anche nell’immediata periferia. La visibilità di guida è buona e le manovre di parcheggio non creano problemi. La plancia, dall’aspetto minimale, presenta la radio con DAB e bluetooth e un impianto di climatizzazione efficiente. Sul soffitto della cabina, sopra lo specchietto retrovisore, trova posto un pratico alloggiamento per gli occhiali. Utilissimo sul cruscotto centrale il supporto in gomma antiscivolo per lo smartphone, collegabile a una presa di ricarica USB, sotto posizionata, mentre sul lato passeggero trova posto un comodo vano portaoggetti.

Posto guida di tipo automobilistico. Il primo pulsante a sinistra del volante è quello che comanda il ribaltamento.

Passando al motore, la prima impressione del 4 cilindri da 1498 cc che sostituisce il precedente MultiTech è molto positiva: un propulsore più potente e brillante, che nel contesto urbano è particolarmente utile per svincolarsi dalle frequenti situazioni di traffico intenso.

La commutazione benzina/GPL, che può essere effettuata anche manualmente, avviene in modo automatico, con il sistema programmato per l’avviamento a benzina e il passaggio senza scatti e fluido al gas una volta in temperatura. Il cambio a 5 marce è abbastanza preciso e la frizione morbida, anche nelle ripartenze. Particolarmente utile il ripiegamento elettronico degli specchi retrovisori esterni, che permette al Porter di infilarsi in spazi angusti senza dover scendere dal mezzo per spostare a mano gli specchietti.

Mi fermo un attimo per provare il cassone ribaltabile. Il comando è semplice – un tasto in cabina a sinistra del volante – e il ribaltamento rapido, fino a un angolo di 45°, con apertura automatica della sponda posteriore. Anche le cerniere per sbloccare i fianchi laterali si aprono in pochi secondi. Sul lato, un bauletto con chiave è pronto a ospitare attrezzi o altro.

Per sperimentare il veicolo su un percorso più filante e vario scelgo una breve escursione fuori porta. Test superato per quanto riguarda la fluidità di marcia e l’elasticità del motore, che anche in salita non evidenzia esitazioni di sorta. Qualche perplessità la destano invece le sospensioni, che mostrano una certa rigidità strutturale. Soprattutto nell’affrontare cunette e rallentatori il sobbalzo si percepisce chiaramente a scapito del comfort che, invece, sarebbe garantito dall’ottima seduta – nonostante la cabina di tipo semiavanzato – e dalla posizione di guida simil-automobilistica. Niente da dire invece sulla sicurezza, con una dotazione tecnica che include ABS, EBD, ASR ed ESC per il controllo della stabilità.

In conclusione, il Porter NP6 è un autocarro ideale per il lavoro in città, efficace risposta tricolore ai mini-camion asiatici in voga negli ultimi anni. Il target è quello delle consegne dell’ultimo miglio e del trasporto di merci a corto e medio raggio, mentre i punti di forza rispetto alla vecchia versione sono il motore Eco-Friendly Euro 6D, le dimensioni ridotte e la capacità di carico di oltre 1.600 kg.

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