Nell’epoca attuale è sempre più difficile far ridere. Qual è il suo segreto?
Non prendersi troppo sul serio: quando i comici pensano di essere i detentori della “verità”, sicuramente non sono divertenti. Io sono il primo a prendermi in giro, questo generalmente mi pone in una posizione che favorisce la risata e forse riesco a comunicare qualcosa al pubblico.
Il suo mestiere la porta sempre a viaggiare: ascolta canzoni particolari?
Quando siamo in viaggio per le tournée insieme alla compagnia, formata da più di dieci persone, prima di metterci d’accordo su una canzone da ascoltare siamo già arrivati.
Prima di intraprendere questo lavoro cosa faceva?
Pochi lo sanno, ma io ho iniziato come camionista, lavoravo al porto di Napoli soprattutto nelle ore notturne, scaricavo merci al mercato cittadino. Ricordo che guidavo un camion furgonato e mi divertivo molto.
Le piaceva, quindi, questo lavoro?
Mi piaceva molto. Certo, so bene che è un mestiere in realtà molto difficile, ma so pure che, anche oggi che la tecnologia ha fatto enormi passi in avanti, rimane assolutamente indispensabile e insostituibile per far circolare le merci sia nel nostro paese che all’estero.
Le sarà capitato durante le sue tournée di incontrare dei camionisti. Cosa ricorda?
Normalmente, se hanno visto un qualche mio spettacolo, si fermano sempre a chiacchierare: sono simpatici e hanno la battuta pronta. Io li ascolto e li rispetto: fanno un lavoro molto duro e penso che più in generale sia una categoria che si dà molto da fare affinché tutto nella società possa procedere in modo regolare.
Ha un sogno nel cassetto?
No, fortunatamente i miei cassetti si svuotano rapidamente e spero continui così. Ho sempre avuto cassetti piuttosto vuoti e questa è una grande fortuna.
Cosa consiglia a chi volesse intraprendere il suo mestiere?
Fate i camionisti che è meglio! Almeno è un lavoro sicuro, anche perché c’è sempre meno gente disposta a farlo. Un saluto, da camionista a camionisti!!!
CHI È
Lello Arena nasce in una famiglia di operai e inizia a fare teatro già da ragazzo. Insieme a Massimo Troisi e Enzo Decaro crea il gruppo La Smorfia, con cui portano in scena un nuovo tipo di spettacolo che attinge alla farsa napoletana e al cabaret. Tra gli sketch più memorabili si ricorda “L’Annunciazione”, dove Lello, nei panni dell’Arcangelo Gabriele, entra in scena con il celebre tormentone Annunciaziò Annunciaziò. Sempre con Troisi interpreta tre film e vince il David di Donatello come migliore attore non protagonista in Scusate il ritardo. Successivamente prosegue la carriera in televisione, apparendo in un gran numero di spettacoli di varietà; lavora come sceneggiatore di fumetti (per Lupo Alberto e Topolino). Nel 2018, trent’anni dopo il suo primo film, dirige gli ARTETECA nel film Finalmente sposi. Tra le pellicole da lui interpretate ricordiamo, “Ricomincio da tre”, “No grazie“, “Il caffè mi rende nervoso“, “Scusate il ritardo”, “Cuori nella tormenta”, “Bertoldo Bertoldino e Cacasenno“, “La scuola più bella del mondo“.