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10 domande a… Andrea Landi

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CARTA DI IDENTITÀ

NomeAndrea
CognomeLandi
Età42 anni
Stato CivileSposato
Punto di partenzaPozzi di Seravezza (LU)
Anzianità di Servizio22 anni
Settore di attivitàTitolare di due imprese di autotrasporto, la «Tranvia di Landi Andrea Srl» e la «Tranvia Srl»
Segni particolariCave di Carrara nel DNA

1) Figlio d’arte?
La passione per questo mestiere l’ho ereditata da mio padre e da mio nonno, mi hanno fatto crescere in questo mondo trasmettendomi l’amore per questo lavoro.

2) Campo di battaglia?
A Carrara: la Cava Canaloni, la Buca del Faggiano, il Bacino di Gioia, La Piana e il Bacino di Fantiscritti. In Garfagnana: le Cave di Orto di Donna e il Cantonaccio.

3) I tuoi mezzi?
10 camion, 4 Astra, 3 Scania XT e 3 Iveco Trakker che tutti i giorni, io e 9 autisti che lavorano con me, guidiamo dalle 4 di mattina fino a sera.

4) La fase più difficile del trasporto in cava?
La discesa. A volte il percorso è talmente stretto da non poter girare sui tornanti, quindi bisogna fare una rampa a marcia avanti e una a marcia in dietro. In quel caso il camion è molto meno stabile, perché le ruote anteriori non appoggiano bene al suolo. Dipende tutto dal bilanciamento del carico. Si deve andare pianissimo usando solo il freno motore, senza mai intervenire sui freni per non bloccare le ruote anteriori e perdere la direzionalità.

5) Nel tuo lavoro la potenza del motore è fondamentale?
Relativamente. Nel mio lavoro servono sicuramente: un rapporto corto al cambio, o comunque con il giusto compromesso tra giri del motore e velocità; un freno motore che faccia bene il suo lavoro, quindi efficace; possibilmente un rallentatore che inizi a funzionare alla velocità più bassa possibile; un ottimo impianto frenante!

6) Si convive con il pericolo?
Sempre, anche se il nostro lavoro è migliorato molto rispetto al passato grazie ai camion di oggi, moderni e sicuri. Tuttavia, come disse una volta un vecchio collega: ricordati che i camion sono come i cani, quando meno te lo aspetti, ti mordono…

7) Per Carrara i camion vengono modificati?
Tutti i camion sono 4 assi con trazione integrale 8X8, con trazione sui ponti gemellati più su uno dei due sterzanti 8X6 o con la trazione solo sui ponti gemellati 8X4, da 48 tonnellate con balestre rinforzate, impianto frenante maggiorato, barre stabilizzatrici e riduttori sui mozzi. I cambi generalmente sono manuali con riduttore. Oggi si sta affacciando anche qualche trasmissione automatica. Il piano di carico è particolare: due spessi longheroni in legno di pino vengono fissati su uno scheletro di acciaio generalmente scatolato, che viene ancorato con dei prigionieri e incravattato con delle piastre saldate sul telaio dell’autocarro.

8) Cambieresti mai il tuo lavoro?
Il trasporto dei blocchi di marmo in cava è difficile e pericoloso ma per me rimane il lavoro più bello del mondo che non cambierei mai nella vita!

9) Una brutta esperienza?
Qualche anno fa, dopo aver caricato, stavo venendo via da una cava con il percorso in salita, arrivato su una curva a gomito, mi fermai per fare manovra. La marcia indietro non mi entrò e quando provai a ripartire, il camion iniziò ad andare indietro, tirai il freno a mano, ma niente, disperato mi misi in piedi sul pedale del freno! Ancora niente, nulla sembrava fermarlo, mentre le ruote anteriori frenate solcavano la strada. A quel punto mi resi conto che non c’era più nulla da fare e d’istinto mi buttai giù dalla cabina. Il camion fortunatamente si fermò sul ciglio della strada bloccato da un mucchio di sassi. Mi andò bene!

10) Il momento più bello della giornata?
A fine giornata quando stanco, sporco di fango, a volte bagnato fradicio, apro la porta di casa e mia figlia sentendomi arrivare correndo mi salta al collo! Indescrivibile…

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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