
Come ci era mancata Olive Kitteridge, donna rude e difficile, diretta e imprevedibile, ma a tratti tenera, emozionante, fragile. La sua è un’esistenza imperfetta percepibile come vicina a ognuno di noi, proprio perché vera: il difficile rapporto con il figlio Chris e la sua famiglia, la paura di un nuovo legame con il vecchio professore Jack, le storie delle persone che incrociano e sfiorano la sua vita, il rapporto con il tempo che passa, con il silenzio e la solitudine. La forza della scrittura, toccante e delicata di Elizabeth Strout, la rende un talento letterario in grado di entrare nell’animo del lettore e di conquistarlo con le sue storie. Un libro che raccoglie più racconti pieni di umanità e pensieri, ambienti narrati nella loro solitudine, amori e morti che segnano i tempi delle cose della vita, fragilità e forze che si alternano nell’essere umano. Il tutto crea un’atmosfera e un coinvolgimento che vorremmo non finisse all’ultima pagina.