È indubbio che l’autotrasporto, in quanto tuttora modalità principale di trasporto delle merci, rivesta un ruolo da protagonista nella realizzazione della Smart mobility, vale a dire dell’ottimizzazione del sistema logistico del nostro Paese, un traguardo da raggiungere con innovazioni tecnologiche e con maggior ricorso ai sistemi intelligenti di trasporto. Infatti, se è vero che la logistica rappresenta il 10% del PIL italiano (come recentemente confermato anche dal CNEL), è altrettanto vero che, in base a stime prudenziali, le inefficienze di questo settore erodono una percentuale fra l’1,5 e il 2% dello stesso PIL, vale a dire fra i 25 e i 35 miliardi di euro annui.
Si tratta, quindi, di superare criticità e diseconomie del settore, da attribuire al mancato uso di nuove tecnologie e di processi di digitalizzazione dei dati e, in ambito urbano, alla mancanza di dialogo fra operatori logistici e settori economici locali, dando vita a un sistema integrato e connesso, in grado di incidere positivamente sull’intera catena logistica e di compiere passi decisivi verso la riduzione dell’inquinamento ambientale e il miglioramento della sicurezza stradale, con impatto positivo anche sotto l’aspetto economico. In sostanza, si rende necessaria una maggiore utilizzazione delle tecnologie ITS, non solo per i sistemi di bordo dei veicoli, ma anche per interconnettere le flotte dell’autotrasporto e la Piattaforma Logistica Nazionale (PLN) gestita da UIRNet, soggetto catalizzatore delle diverse problematiche da affrontare.
È con tale obiettivo che sta operando un gruppo di lavoro istituito da TTS Italia, mirato a formulare proposte operative, da tradurre in interventi di regolazione o di contenuto tecnico-economico, volti a implementare l’applicazione degli ITS, sia su scala nazionale, sia nel campo della distribuzione delle merci in ambito urbano, con specifico riferimento all’ultimo miglio. Nel gruppo di lavoro, oltre a UIRNet, è direttamente coinvolto il mondo dell’autotrasporto, insieme con diversi soggetti, pubblici e privati, interessati alla migliore efficienza della catena logistica, quali esponenti del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, gestori delle infrastrutture, costruttori di veicoli, operatori di altre modalità di trasporto, esperti del settore della ricerca e della telematica.
Fra le aree di attività per le quali è imprescindibile una strategia logistica che comporti il ricorso ai sistemi intelligenti di trasporto, vanno annoverate:
- il carico, lo scarico e lo stoccaggio delle merci nei nodi di interscambio, per i quali va realizzata una maggiore interconnessione fra mezzi pesanti e PLN, che tenga conto anche della prevedibile diffusione della rete 5G;
- la sosta in aree di parcheggio sicure, per la quale occorre mettere a disposizione adeguate informazioni, anche alla luce del Regolamento Delegato (UE) 886/2013;
- il trasporto intermodale, che richiede la realizzazione di piattaforme telematiche presso i nodi logistici, coerenti con la PNL, per semplificare e velocizzare i processi operativi e amministrativi;
- il controllo della presenza sulle strade italiane di veicoli pesanti provenienti da Paesi terzi, per verificarne i requisiti di sicurezza, mediante scambi di informazioni con il data base centrale e accessi alle banche dati internazionali;
- l’utilizzazione di sistemi ITS, aperti e interoperabili con la PNL, da sviluppare attraverso campagne di formazione e di informazione, destinate agli utilizzatori delle diverse piattaforme telematiche;
- la diffusione del platooning, per cui sono necessari nuovi modelli di governance dei convogli di veicoli pesanti;
- la distribuzione in ambito urbano, per la quale occorre che i Piani Urbani di Mobilità Sostenibile (PUMS) prevedano misure volte a ottimizzare il processo di consegna delle merci e ridurre al contempo congestione ed emissioni inquinanti, mediante pianificazione degli itinerari, prenotazione delle aree di carico e scarico, monitoraggio e tracciamento dei veicoli e dei carichi, limitazione dei tempi di sosta.
Tutto ciò, senza dimenticare che l’efficientamento della logistica urbana passa anche attraverso l’incentivazione del ricambio veicolare e la ricerca di dialogo e di buone pratiche concordate fra gli operatori economici interessati, traducendo in concreto quel modo nuovo di condividere dati, informazioni e opportunità di lavoro, denominato Logistics as a Service.