Storie di generazioni, di genitori e figlie si intrecciano nella recensione di oggi. Figlia d’arte è infatti la nostra “informatrice” Saura Sacchetti, il cui padre è tuttora proprietario di una ditta che svolge servizi di trasporto con centinati. Nata a Frosinone nel 1977, Saura ha cambiato spesso lavoro, da barista a operaia a cameriera all’estero, ma alla fine ha deciso di dedicarsi alla sua vera passione, l’autotrasportatrice di veicoli rigorosamente refrigerati: «Mi piace stare al volante, guidare il mio camion, fin da piccola avevo capito che era quella la mia strada». Il locale che ci consiglia si chiama “Da quelle citte” e si trova a Sansepolcro, nell’area di servizio ‘Città di Piero della Francesca’ sulla E45. La nostra amica, che opera nella zona tra Cesena e Perugia, l’ha provato insieme ad alcuni colleghi dopo aver letto buoni giudizi su un gruppo Facebook e si è trovata subito bene: «Le ragazze che ci lavorano – mi confessa – sono molto cordiali, il cibo è buono e c’è una vasta scelta, anche se di solito tendo a tenermi leggera per la guida. Un ambiente che ricrea quell’atmosfera familiare di cui noi conducenti abbiamo sempre bisogno nelle pause».
RISTORANTE BAR DA QUELLE CITTE
Figlia d’arte è pure Angela Cesari, la titolare insieme alla sua socia Marta di “Da quelle citte”. Il ristorante è stato infatti aperto nel gennaio 2004 dai suoi genitori, Furio e Antonella.
Le citte – termine misterioso per chi come me non è della terra di Dante – sono le ragazze e il nome si spiega col fatto che la trattoria ha una gestione tutta al femminile.
Oltre ad Angela e Marta, che sono al comando dei fornelli in cucina insieme a Giulia, altre tre giovani – Jessica, Rachele e Katty – si occupano della sala.
A tenere alto l’onore maschile ci pensa il marito di Angela che gestisce il distributore.
Il menu del locale è componibile, con un costo che va da 15 a 20 euro. La scelta, come mi raccontava Saura, è molto ampia, con un grande assortimento di primi – tra i più “gettonati” l’amatriciana, la gricia, le orecchiette gorgonzola e noci, i risotti – e di carni alla griglia. Ogni mercoledì poi c’è la specialità della casa, lo stinco con le patate arrosto (attenzione, da consumare rigorosamente se dopo non ci si deve mettere in viaggio perché generosamente abbondante, oltre che molto gustoso).
Il parcheggio, adiacente all’area, ha circa 40 posti per veicoli pesanti; c’è anche il servizio docce – al costo di 2 euro – che completa l’accoglienza. Tra il personale e la clientela – nella stragrande maggioranza trasportatori – si è instaurato da anni un bel rapporto di convivialità: «Abbiamo fatto il locale nuovo un anno e mezzo fa – mi spiega Angela – e i nostri clienti/amici lo hanno tanto apprezzato. Con loro ci divertiamo molto, facciamo anche il karaoke… insomma è quasi una succursale di casa loro. Ci stiamo riprendendo dopo che con la pandemia avevano chiuso la E45 e autotrasportatori non ne arrivavano più. Ma ora si respira una bellissima atmosfera».