«Dimmi quel che mangi e ti dirò chi sei» diceva un vecchio adagio. Nulla di più vero e sempre attuale. La nostra alimentazione influenza notevolmente il nostro corpo, non solo in termini di peso corporeo, ma anche di colorito, di odore, di pressione sanguigna, di energia di cui disponiamo, ecc.
Il pasto è un momento importante all’interno della giornata, ma, a causa della vita frenetica e dei ritmi spesso imposti da fattori indipendenti da noi (basti pensare ai tempi di carico e scarico, ai tempi di riposo obbligatori che spezzano la giornata a seconda delle ore di guida percorse, ai luoghi in cui ci troviamo a mangiare), spesso diventa un “plus”, un “lusso”, che, se siamo fortunati ci possiamo concedere, altrimenti si salta (cosa che non andrebbe fatta).
Cosa comporta tutto questo? Senz’altro un’alimentazione sregolata.
E cosa si intende con ciò? S’intende tutta una serie di abitudini alimentari che, giocoforza, si mettono in atto ma che non sono un toccasana per la nostra salute.
Facciamo qualche esempio. Un grande classico è rappresentato dal saltare i pasti (generalmente il pranzo), seguito a ruota dal mangiare a orari irregolari (magari pranzare con uno snack al volo a metà mattina o, appunto, saltare direttamente il pranzo e cenare con un pasto eccessivamente ricco alle 21), mangiare dei cibi “spazzatura” (merendine, cioccolato, cibi eccessivamente conditi con salse o eccessivamente grassi).
Quali sono le conseguenze? Sicuramente avrete sentito parlare di sovrappeso e obesità. Ecco, questi sono gli effetti collaterali più frequenti in Italia (a cui gli autotrasportatori non sono certo immuni; vedi infografica in basso). Una precisazione: questi due termini sono spesso usati in modo interscambiabile, ma in realtà sono due mondi distinti, che si collocano lungo un continuum stabilito dal così detto Indice di Massa Corporea (IMC).
Indice di Massa Corporea (IMC): Vediamo di che cosa si tratta.
L’IMC è un parametro che mette in relazione la massa corporea con la statura della persona, fornendo in questo modo una stima delle dimensioni corporee. La formula per calcolarlo è massa corporea in kg diviso la statura al quadrato (cioè se una persona pesa 75kg ed è alta 1.80m per calcolare il suo indice di massa corporea si farà 75:180²). L’IMC suddivide quattro categorie in base al punteggio ottenuto: sottopeso (IMC al di sotto di 19), peso forma (IMC compreso tra 19 e 24), sovrappeso (IMC compreso tra 25 e 30), obesità (IMC al di sopra di 30).
Quindi che cosa distingue il sovrappeso
dall’obesità?
Il sovrappeso ha dei valori di IMC più bassi rispetto a quelli dell’obesità e
questo significa che ha una criticità e una gravità differente (in ogni caso,
da non sottovalutare). Esiste infatti una correlazione tra l’indice di massa
corporea e il rischio di complicazioni cardiovascolari e neurologiche: più è
alto l’IMC (e quindi più si tende all’obesità), più aumenta la probabilità di
incorrere in patologie quali ipertensione, diabete e malattie renali.
Riassumendo, quali sono le problematiche fisiche principali?
- diabete di tipo 2
- coronaropatie e ictus
- sindrome metabolica
- determinati tipi di tumore
- apnee nel sonno
- osteoartrite
- disturbi della cistifellea
- fegato grasso
- complicazioni della gravidanza
- alcuni tipi di tumore.