Nel 2010, l’artista americana Amy Krouse Rosenthal ha allestito in un viale alberato di Chicago un albero dai cui rami pendevano un centinaio di banconote da un dollaro, che volavano ad altezza uomo.
La cosa interessante è che, la maggior parte delle persone che passava accanto all’albero, non si fermava né per raccogliere le banconote, né per fotografare l’albero, né per cercare una telecamera nascosta.
Non solo, la probabilità che non si accorgessero dell’albero aumentava se massaggiavano con il loro smartphone.
Questo fenomeno si chiama cecità attentiva o cecità da disattenzione: se il nostro cervello è già impegnato in altri compiti non impiega altre energie per individuare elementi inusuali o poco plausibili.
Sicuramente l’esperimento ci fa riflettere su una cosa: se ci sfuggono dei particolari come un mucchio di soldi appeso a un albero, chissà quante altre cose ci perdiamo ogni giorno, distratti dallo smartphone?
Tuttavia, quello che sembra essere un limite del nostro cervello, è un’utile strategia cognitiva che, nella maggior parte delle occasioni, può risultare essere funzionale. Nel senso cioè che se prestassimo attenzione a ogni singolo particolare davanti a noi ne usciremmo sicuramente matti! Ma d’altro canto non rendersi conto di qualche elemento essenziale – come per esempio di un nuovo cartello stradale – soprattutto quando si va per strada può diventare un serio problema.