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Just for men– per soli uomini

Da qualche tempo avverto l’esigenza di urinare più frequentemente e, siccome ho passato da poco la cinquantina, volevo chiedere se è un sintomo che mi dovrebbe far sospettare problemi alla prostata. Quali sono i principali disturbi urinari e da quale età bisogna sottoporsi a un esame di controllo alla prostata?
Luciano D._Trento

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Dolori al basso ventre o alle vie urinarie o al perineo (regione anatomica che nei maschi è compresa tra ano e scroto) o alla base del pene, talvolta alla schiena, bruciore durante la minzione, bisogno di urinare spesso, febbre, disturbi della sfera sessuale: potrebbe trattarsi di prostatite.

La prostata è una piccola ghiandola dell’apparato genitale maschile che avvolge l’uretra situata nella parte profonda del bacino, sotto la vescica, anteriormente al retto. La sua funzione principale è quella di produrre una parte del liquido seminale espulso durante l’eiaculazione. In linea generale le malattie della prostata sono di tre tipi: prostatite (infiammazione della prostata, si manifesta soprattutto agli under 50), ipertrofia prostatica benigna (ingrossamento della ghiandola prostatica che solitamente si manifesta a partire dai 50-60 anni) e tumori maligni.

In medicina il suffisso «ite» indica infiammazione e la prostatite non fa eccezione; è una malattia piuttosto frequente, annualmente ne soffre circa un terzo della popolazione maschile, e può avere un andamento acuto con febbre elevata, lombalgia, dolore perineale, minzioni frequenti e dolorose, malessere generale o più spesso cronico con sintomi più lievi, ma persistenti o ricorrenti (disturbi urinari, dolenzia al basso ventre o al perineo, fastidio ai testicoli).

Le cause sono molteplici e non sempre facilmente identificabili, ma molto spesso si tratta di infezioni batteriche contratte con i rapporti sessuali o provenienti dalla vescica. A concorrere al processo infiammatorio contribuiscono diversi elementi di ordine generale quali vita sedentaria, abuso di alcol e cibi piccanti, stress, fumo, attività sessuale, ma anche fattori locali. A tal proposito giocano un ruolo importante sia la mancanza di sollecitazione muscolare della regione prostatica, in particolare l’astinenza eiaculatoria che riduce il lavoro secretorio della ghiandola sia, al contrario, l’eccessiva sollecitazione muscolare responsabile di continue vibrazioni o compressioni o microtraumi perineali, come accade nella pratica di alcuni sport (ciclismo, equitazione, motociclismo) o in alcuni tipi di lavoro. Infatti, gli autotrasportatori, così come autisti, taxisti e persone che viaggiano molto in macchina o che stanno per molto tempo sedute, sono decisamente predisposti alla prostatite. Tra i fattori favorenti, infine, figurano la stipsi e le emorroidi che possono causare congestione pelvica e facilitare il passaggio di microrganismi dall’intestino alla prostata e, dopo i 50-60 anni, la stessa ipertrofia prostatica benigna che, causando un’alterazione del flusso urinario e un ristagno di urine, può contribuire all’insorgenza di infezioni e processi infiammatori.

È molto importante rivolgersi al medico non appena si manifestano i primi sintomi, soprattutto quelli a carico delle vie urinarie (bruciore, aumentata frequenza delle minzioni) perché curare la prostatite in fase iniziale è molto più semplice e può evitare la cronicizzazione. La cura non è solo farmacologica, ma prevede l’eventuale cambiamento dello stile di vita: dieta sana e bilanciata, ricca di fibre se si soffre di stitichezza, tenere d’occhio la bilancia, fare attività fisica, vita sessuale regolare, smettere di fumare. Se si passa molto tempo seduti il consiglio è quello di alzarsi ogni tanto e almeno per cinque minuti, sgranchire e piegare un po’ le gambe.

Buon viaggio!  

Annagiulia Gramenzi
Annagiulia Gramenzi
Ricercatore Dip. medicina clinica Univ. Bologna
Scrivete a Annagiulia Gramenzi: salute@uominietrasporti.it

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