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Infortuni mortali sul lavoro, in Usa autotrasportatori all’ottavo posto

Lo afferma una ricerca dell’U.S. Bureau of Labor Statistics. I conducenti di veicoli pesanti si trovano invece in 65° posizione per gli incidenti non mortali. Nel 2022 registrati in Italia quasi 700mila infortuni, mentre nei primi mesi del 2023 si segnalano oltre 200 morti e 86mila infortuni

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I numeri degli incidenti sul lavoro continuano a rimanere particolarmente preoccupanti.
Secondo un articolo di USA Today, dedicato all’ultimo report dell’U.S. Bureau of Labor Statistics, a livello di infortuni mortali sul suolo americano gli autotrasportatori si collocano all’ottavo posto della classifica generale, mentre se si parla di incidenti non mortali la posizione è al n. 65.

Se da un lato questa classifica potrebbe portare a un moderato ottimismo, va però sottolineato come gli incidenti stradali restino sempre la principale causa di morte. E anche il fatto che gli infortuni non letali dei conducenti siano provocati principalmente da cadute e sforzi eccessivi, nasconde probabilmente il coinvolgimento degli stessi in attività che non dovrebbero eseguire, come il carico/scarico. Tema che abbiamo affrontato e approfondito nello scorso numero monografico di Uomini e Trasporti.

USA come in Italia

Ora, questo preoccupante trend statunitense è sostanzialmente lo stesso che stiamo vedendo in Italia. Il 2023 è infatti iniziato in modo negativo, con addirittura 264 persone che hanno perso la vita nei primi quattro mesi dell’anno, secondo i più recenti dati Inail. A questa grave situazione si devono poi aggiungere più di 86.000 casi di infortuni non mortali.
Se poi si guarda, sempre su dati Inail, al 2022, gli infortuni sul lavoro registrati in Italia sono stati ben 697.773; oltretutto un numero provvisorio in attesa della relazione annuale di metà anno che includerà l’analisi consolidata dell’andamento di infortuni e malattie professionali nel quinquennio 2018-2022. Il nostro Paese fa cioè registrare un trend in crescita, con un aumento del 25,7% rispetto al 2021, del 25,9% rispetto al 2020 e dell’8,7% rispetto al 2019. Calano invece le morti sul lavoro, ma per il minor numero di decessi legati a casi di Covid di origine professionale. Difatti sono solo 10 le morti causate dal Covid nel 2022 contro le 294 del 2021. con un calo del 96,6%. Un dato positivo, certo, che però conferma che i decessi sono ritornati ai livelli pre-pandemici, confermando l’incapacità di ridurre il tragico fenomeno delle morti sul lavoro.
Anche negli Stati Uniti, per completare il ragionamento, i numeri sono in aumento: 5.190 incidenti mortali nel 2021, con una crescita dell’8,9% rispetto all’anno precedente. Resta alto pure il numero di infortuni non letali che si assesta a 2,6 milioni, in leggero calo rispetto al 2020, ma con un tasso di incidenti rimasto invariato.

Tommaso Barone

«Sono cifre che invitano a tenere l’attenzione alta anche in Italia – spiega il consulente della sicurezza Tommaso Barone – dove è fondamentale diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro ed investire risorse sempre più importanti su questo tema. Un posto di lavoro sicuro porta miglioramento tangibile all’ambiente e al clima lavorativo, senza dimenticare l’importante benessere psicofisico dei dipendenti. Con un approccio virtuoso e illuminato un datore di lavoro può garantirsi dipendenti seri e motivati».

Il decalogo per una cultura della sicurezza sul lavoro

Barone ha anche elaborato un decalogo sulla sicurezza sul lavoro.
1 – L’educazione alla sicurezza sul lavoro dovrebbe iniziare in famiglia e a scuola. Deve far parte della formazione di bambini e ragazzi per far sì che possa diventare cultura condivisa.
2 – Insistere sul concetto di rispettare chi ti sta vicino. In ufficio, a casa, in strada il rispetto è sempre fondamentale.
3 – Informarsi e adottare le norme in tema di sicurezza dello Stato, partendo dal decreto 81 del 2008, perché seguirle risolverebbe all’origine gran parte dei problemi.
4 – La sicurezza non è un’imposizione, ma un traguardo da raggiungere per il benessere psico-fisico dei lavoratori e per un ambiente di lavoro di qualità.
5 – Le problematiche dei lavoratori devono essere sempre ascoltate per poter intervenire prontamente in caso di necessità.
6 – Il datore di lavoro ha il dovere di garantire la sicurezza dei lavoratori, così come i lavoratori devono fare attenzione alla sicurezza dei propri colleghi.
7 – Fare gioco di squadra, con la consapevolezza che un ambiente di lavoro sicuro porta vantaggi a tutti.
8 – Ricordarsi che l’azione sbagliata di un singolo può avere conseguenze anche sugli altri colleghi.
9 – Sia nel privato che nel pubblico tutti, nessuno escluso, sono coinvolti nella prevenzione e nel rispetto delle regole della sicurezza.
10 – La sicurezza sul lavoro prevede un corretto stile di vita e una dieta sana e bilanciata.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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