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Il male oscuro

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Fa tanto male la fibromialgia, così male da costringere la popstar Lady Gaga ad annullare alcune date del suo attesissimo tour in Brasile e in Europa e a raccontare pubblicamente le sue sofferenze sui social network e in un documentario. Eppure, fino a qualche anno fa, la fibromialgia era considerata una patologia immaginaria che alcune associazioni di pazienti definivano in maniera provocatoria “malattia fantasma”. Nel 1990 l’American College of Rheumatology aveva tentato di inquadrare questa condizione misteriosa e controversa caratterizzata da dolori muscolari diffusi a cui non corrispondono alterazioni degli esami del sangue né di altri test che possano identificarla. Solo nel 2010, però, la fibromialgia è stata ufficialmente classificata come malattia nell’International Classification of Diseases dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Resta comunque ancora oggi una sindrome “clinicamente inspiegabile”: i sintomi sono reali, ma le cause sono ancora sconosciute e non esistono cure nonostante sia estremamente debilitante. Ne soffrono soprattutto le donne. Il quadro clinico è contraddistinto da dolori cronici intensi e generalizzati diffusi in tutto il corpo (soprattutto alla colonna vertebrale) e da stanchezza estrema, tale da rendere impossibile condurre una vita sociale e lavorativa normale e da alterare anche la qualità del sonno. Altri sintomi possono essere forti mal di testa, disturbi della sensibilità con formicolii agli arti, diminuzione della forza muscolare, sintomi gastro-intestinali, difficoltà di concentrazione e di memoria, stati d’ansia e/o depressione. L’insorgenza sembra essere innescata da un trauma psico-fisico, da un incidente o da un’infezione, ma il più delle volte l’esordio è improvviso senza evidenti fattori scatenanti. Non si esclude una componente genetica. La diagnosi è complicata e difficile: dipende unicamente dai sintomi riferiti dal paziente, non esistendo al momento test specifici e/o indagini utili. Il medico deve raccogliere attentamente la storia, analizzare le caratteristiche e la durata del dolore e di eventuali altri disturbi, nonché provare con la stimolazione manuale di alcuni punti elettivamente dolenti. È dunque importante affidarsi ad un medico esperto, di solito uno specialista reumatologo, in grado di escludere qualsiasi altra causa di dolore articolare e muscolare. Non esiste purtroppo una cura definitiva anche se vi sono terapie che permettono di controllare il dolore e di migliorare la qualità di vita. L’eventuale approccio farmacologico richiede ovviamente la supervisione di un medico. Assolutamente consigliata l’attività fisica che, se praticata in maniera regolare, porta ottimi risultati sia nello scioglimento delle tensioni muscolari che nel miglioramento dell’umore e del sonno.

Buon viaggio!

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La redazione di Uomini e Trasporti

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