Prendiamo spunto dalla giornata mondiale della lotta contro l’AIDS (individuata il 1° dicembre) per parlare di un tema tanto delicato quanto importante: il benessere sessuale, inteso come prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.
Quest’anno, in particolare, la lotta all’AIDS si lega al contenimento della pandemia; così chi effettua il test HIV può, nella stessa occasione e gratuitamente, fare anche il test sierologico per il Covid (Nuovo coronavirus e HIV: le raccomandazioni del Comitato tecnico sanitario per la lotta all’Aids).
Perché è importante parlarne?
Nella nostra cultura le malattie sessualmente trasmissibili (o veneree) sono argomento un po’ tabù. Questo comporta un certo imbarazzo e vergogna a parlarne e, di conseguenza, un ritardo nel chiedere un parere specialistico all’insorgenza delle prime avvisaglie. Tuttavia, una diagnosi tempestiva permette di impostare una terapia che allevi i sintomi, di impedire la trasmissione ad altre persone e, soprattutto, l’insorgenza di gravi complicanze.
Che cosa sono le malattie sessualmente trasmissibili (MST)?
Sono delle malattie virali o batteriche che si possono trasmettere o contrarre principalmente attraverso un qualsiasi rapporto sessuale (orale, vaginale, anale). Ma non solo: altre modalità di trasmissione possono essere per contatto con i liquidi organici infetti (per esempio, saliva, sperma, secrezioni vaginali); attraverso il sangue (per esempio, venendo in contatto con le ferite, attraverso tatuaggi, piercing, scambio di siringhe, trasfusioni); per passaggio diretto dalla madre al feto o al neonato durante la gravidanza, il parto, o l’allattamento; attraverso trapianti di tessuto o di organi.
In generale, sono delle malattie facilmente curabili, fatta eccezione per quelle a trasmissione virale la cui guarigione non è così certa (AIDS o Herpes simplex).
Quali sono i primi sintomi e come ci si deve comportare?
Generalmente, i primi campanelli d’allarme si hanno quando si notano delle secrezioni anomale dai genitali, ulcerazioni o piccole escrescenze sull’apparato genitale. In questi casi, è importante richiedere una consulenza al proprio medico o a uno specialista, in quanto potranno suggerire eventuali accertamenti e consigliare la terapia più opportuna.
Tuttavia, il decorso di queste malattie è spesso asintomatico, motivo per il quale la strategia più efficace è senz’altro la prevenzione. È importante, quindi, richiedere un parere medico anche quando si hanno dei dubbi sui rapporti sessuali avuti (soprattutto se sono stati con un partner non abituale e senza protezioni).
Quali sono i fattori di rischio?
Sono diversi: la frequenza e il numero dei partner sessuali propri e dei propri partner; dei rapporti sessuali non protetti; l’aumento dei rapporti sessuali; cercare di curarsi da soli senza rivolgersi ad uno specialista.
Quali sono le complicanze?
Una prima complicanza è senz’altro l’infertilità (cioè una importante difficoltà ad avere figli) o la sterilità (l’impossibilità ad averne), sia nell’uomo sia nella donna. Possono, inoltre, essere responsabili dello sviluppo di alcuni tumori (ad esempio, il papilloma virus è responsabile del tumore al collo dell’utero). Possono dare delle complicazioni in gravidanza (per esempio, un parto prematuro o un aborto spontaneo) e al feto o al neonato. Infine, possono contagiare altre persone.
Come prevenirle?
Ecco qualche suggerimento:
- sottoporsi ad accertamenti periodici. Il ginecologo o l’andrologo sono tra gli specialisti che possono essere consultati in caso di sintomi sospetti o di necessità di richiedere un parere medico professionale;
- sottoporsi alle vaccinazioni proposte dal Sistema Sanitario Nazionale. Alle donne in giovane età viene raccomandato il vaccino per il Papillomavirus (HPV responsabile dei tumori al collo dell’utero). Oggi, questo vaccino è gratuito per le donne fino ai 26 anni, mentre successivamente può essere richiesto ma ha un costo. Il vaccino per l’HPV è sempre più consigliato anche negli uomini, con l’obiettivo di prevenire la formazione di condilomi e lo sviluppo di tumori della regione ano-rettale e faringea. Altri due vaccini consigliati sono quelli per l’epatite B e per l’epatite A, fortemente raccomandati per le persone con comportamenti a rischio (ad esempio, consumatori di sostanze, soggetti che vivono con l’HIV, persone che hanno rapporti occasionali non protetti);
- mettere in atto dei comportamenti sessuali responsabili. Il preservativo è ancora oggi il dispositivo più efficace per prevenire la trasmissione di queste malattie: usarlo in modo corretto (quindi fin dall’inizio del rapporto) non solo limita la trasmissione dell’infezione attraverso i liquidi organici, ma anche riduce il rischio di contrarne alcune per contatto (ad esempio, l’herpes genitale, la sifilide e l’HP). È fondamentale, quindi, adoperarlo ogni qualvolta si abbia dei rapporti con partner occasionali.
Nel caso, invece, si abbia un partner fisso, è importante essere a conoscenza del reciproco stato di salute e, nel caso in cui uno dei due manifesti dei sintomi, sottoporsi entrambi a degli accertamenti.
Curiosità
I preservativi esistono dalla notte dei tempi e a seconda dell’epoca storica hanno subito varie modifiche e riadattamenti: già gli antichi egizi avevano ideato una specie di “sacchetto” da indossare sotto la gonna per proteggersi da scottature, sabbia, morsi di insetti; i greci usavano delle membrane degli intestini degli animali o le vesciche dei pesci; nel 1640 venne realizzato il “primo” preservativo ufficiale da un austriaco, fatto da intestino del maiale inzuppato nel latte caldo per proteggersi dalle infezioni; nel 19° secolo, l’esercito tedesco fu il primo a raccomandare il loro utilizzo, a causa dell’aumento dei casi di sifilide e gonorrea.
Insomma, già i nostri antenati avevano capito quanto fosse importante la prevenzione!
Le malattie sessualmente trasmissibili sono diverse, ognuna con i suoi sintomi e le sue caratteristiche. Queste le più comuni:
- Herpes Simplex: è un’infezione che si trasmette dal contatto con le mucose infette (non solo quindi a livello sessuale). Vi sono due varietà di virus Herpes: quello labiale e quello genitale. Entrambi sono caratterizzati dalla comparsa di piccole vescicole che si localizzano o sulle labbra o sui genitali e che scompaiono in circa 2 settimane settimane.
- Papilloma virus (HPV): è un virus molto diffuso, che colpisce più frequentemente l’area genitale. Si trasmette principalmente a livello sessuale, ma non solo. Nella maggior parte dei casi, l’infezione può portare dei sintomi passeggeri, che si risolvono spontaneamente. Tuttavia, alcune forme, se non curate, possono comportare il rischio di sviluppare il tumore al collo dell’utero. Per questo motivo, è importante sottoporsi a dei Pap Test con una cadenza regolare.
- Condilomi acuminati: è un tipo di papilloma virus che si manifesta con delle escrescenze localizzate di colore rosso o roseo, nei genitali, nelle regioni perigenitale e perianale, dopo un periodo di incubazione che va da 1 a 8 mesi. Sono trasmissibili sia per via sessuale che per altre vie. Se non curata, questa malattia presenta un decorso cronico e frequenti ricadute.
- Gonorrea (o blenorragia): è un’infezione molto contagiosa localizzata principalmente nelle vie urogenitali (uretra nel maschio e canale cervicale dell’utero nella donna). Nell’uomo si manifesta con una secrezione mucopurulenta bianco-verdastra, densa, accompagnata da bruciori e dolori soprattutto durante la minzione. Nella donna si manifesta con una secrezione vaginale e/o uretrale bianco-verdastra purulente. È a trasmissione sessuale e presenta un periodo di incubazione dai 2 ai 5 giorni. Se non opportunamente curata, può portare a gravi complicanze.
- Chlamydia: è causata da un batterio, il Chlamydia trachomatis, e si trasmette principalmente per via sessuale. I primi sintomi si manifestano da una a tre settimane dopo il rapporto e possono essere o molto lievi (lieve bruciore durante la minzione) o asintomatici. Se trascurata può portare: nelle donne a cerviciti, malattie infiammatorie pelviche e salpingite (infiammazione delle tube di Falloppio); nell’uomo a uretriti (infiammazione dell’uretra) e epididimiti (infiammazioni dei testicoli).
- Candida albicans: È un fungo presente normalmente sulle mucose. Si può contrarre o per contatto diretto da una persona infetta attraverso la trasmissione sessuale, o indiretto (dai suoi indumenti) oppure a causa di una riduzione delle difese immunitarie dell’organismo. Nella donna, si manifesta con un’emissione di secrezioni vaginali dense e biancastre accompagnate da prurito, bruciore, a volte dolore; nell’uomo con un’infiammazione superficiale del glande o del prepuzio.
- AIDS (Sindrome da immunodeficienza acquisita): è causato dal virus HIV ed è responsabile di un progressivo deterioramento delle funzioni del sistema immunitario. Si contrae attraverso il contatto diretto delle lesioni della cute o delle mucose con sangue, sperma o secrezioni vaginali infette. Può rimanere asintomatico per diversi anni e, successivamente, può manifestare dei sintomi (come febbre, eruzione cutanea o rash, gola infiammata e/o candidosi orale, ghiandole gonfie, mal di testa, dolori articolari, dolori muscolari).
Ad oggi, l‘unico modo per non contrarre l’infezione è la prevenzione evitando di: avere rapporti sessuali non protetti (quindi senza preservativo, a prescindere che siano vaginali, orali o anali) con partner occasionali o sospetti (sia etero che omosessuali); scambiare o riutilizzare siringhe; rivolgersi a centri non autorizzati nel caso in cui occorra fare delle trasfusioni.
Queste sono solo alcune delle malattie sessualmente trasmissibili. Altre meno frequenti (ma comunque presenti) sono: piattole, scabbia, sifilide, tricomoniasi, epatite B o C. È senz’altro importante documentarsi in merito, motivo per il quale se si hanno dubbi o sintomi non comuni, occorre contattare il proprio medico curante.