Talvolta si ha la sensazione di non avere tanta memoria, ma, fortunatamente, la questa è facilmente allenabile e gli esercizi e gli strumenti che si possono mettere in campo per mantenerla attiva sono davvero tanti. Ecco qualche esempio, semplice da mettere in pratica:
- Quando si dimentica qualcosa, cercare di ricreare una situazione quanto più simile possibile: ripercorrere delle situazioni simili in termini di sensazioni, azioni, pensieri, aiuta a rievocare uno specifico ricordo. È un esercizio molto utile quando bisogna cercare qualcosa che si è perso (ad esempio, le chiavi di casa, il cellulare, gli occhiali, ecc).
- Trascriversi le cose da fare: nei peridi di stress o di stanchezza la concentrazione e l’attenzione vacillano facilmente. Annotarsi sul cellulare o su carta le cose da fare aiuta a imprimerle nella memoria e a rievocare il ricordo (e quindi a non dimenticarsele).
- Ascoltare musica: le emozioni possono aiutare a rievocare dei ricordi. Ascoltare, quindi, della musica mentre si svolge un’attività può aiutare a fissare dei ricordi nella memoria o a richiamarli.
- Apprendere alcune semplici mnemotechiche, ovvero degli esercizi che hanno come scopo quello di aumentare l’immagazzinamento delle informazioni e la capacità della memoria a breve termine. Questi esercizi hanno come obiettivo quello di trovare un nesso logico o un’associazione tra due cose che, di base, non lo sono. Una delle più usate è il «metodo dei loci», utile quando si devono ricordare delle informazioni slegate tra di loro (come può essere la lista della spesa). Questa tecnica consiste nell’associare a una o più parole (i singoli alimenti) le stanze della propria casa: ripercorrendo mentalmente la casa si potranno richiamare facilmente alla memoria gli alimenti associati. Un altro molto usato è il metodo della parola chiave, utilizzato soprattutto nel caso in cui si debbano imparare delle lingue nuove. Questo consiste nell’associare alla parola straniera un suono o un’immagine che ce la ricordi. In questo modo si associa un’informazione nuova a una già archiviata in memoria, facilitandone l’apprendimento.
- Mantenere un sonno regolare: è fondamentale per prevenire un affaticamento mentale che può influire notevolmente sulla nostra capacità di concentrazione, di apprendimento e sulla memoria. Non solo, una scarsa qualità del sonno può influire anche sul nostro stato emotivo, rendendo complessi i processi decisionali e di problem solving.
- Prendersi una breve pausa durante le ore di lavoro: fermarsi e fare camminata è un metodo estremamente efficace per migliorare la concentrazione e facilitare la memoria, soprattutto quando si fanno dei lavori di grande concentrazione.
- Fare ordine: mettere in ordine il proprio ambiente di lavoro (riordinare la cabina, come anche la scrivania) o domestico può aiutare a fare ordine mentale. Avere eccessivi stimoli può portare a una maggiore difficoltà di contrazione in quanto si viene costantemente distratti e, di conseguenza, a una maggiore difficoltà di immagazzinamento delle informazioni.
- Parlare ad alta voce: più una cosa viene ripetuta, più si rinforza il processo di ritenzione di quella determinata cosa. Parlare ad alta voce, quindi, è un metodo molto efficace per aiutarsi a memorizzare qualcosa;
- Controllare l’alimentazione: mangiare carboidrati o cibi pesanti non aiuta la memorizzazione, in quanto richiedono energie a livello digestivo che vengono “sottratte” a livello mentale. Per questo motivo, quando si ha necessità di memorizzare qualcosa è importante mangiare dei cibi leggeri, ricchi di vitamine e sali minerali (come proteine, verdura e frutta) evitando dei cibi complessi. Inoltre, alcuni integratori possono aiutare la memoria, come gli omega 3, i semi di lino, il magnesio, ecc.
- Non assumere alcolici: gli alcolici rendono inefficiente i sistemi di codifica, di ritenzione e di rievocazione del ricordo, in quanto alterano le facoltà cognitive. Per questo motivo, qualora si vuole memorizzare qualcosa, è sconsigliabile bere anche solo un bicchiere di vino o di birra.
- Leggere, fare parole crociate, risolvere anagrammi, rebus, comporre puzzle, giocare a scacchi…: sono tutte attività che contribuiscono a mantenere viva la memoria e che la stimolano costantemente. Un allenamento mentale utile per tutte le età che, oltre a essere uno svago divertente, contribuisce a mantenere il cervello “giovane” e costantemente stimolato, allontanando il pericolo di malattie serie e invalidanti come l’Alzheimer.
Curiosità
Si pensa che i nostri ricordi rimandino a fatti realmente accaduti e sempre “veri”. Ma in realtà non è sempre così: diversi studi hanno dimostrato che abbiamo molti “falsi ricordi”, ovvero abbiamo memoria di qualcosa che, tuttavia, non è mai avvenuto e che abbiamo “inventato”.
I falsi ricordi possono crearsi per diversi motivi: possono essere “provocati”, qualora ad esempio qualcuno ci richieda insistentemente delle informazioni (se un amico, parlando con noi, insistesse molto sul fatto che in uno specifico punto della strada fosse stato posizionato un velox, è probabile che anche noi ricorderemmo di averlo visto, sebbene nella realtà quel velox non fosse mai stato lì). In questo caso i falsi ricordi possono formarsi per con-fusione oppure per unione di eventi simili o avvenuti in un periodo di tempo vicino o, anche, per suggestione indotta da parte di qualcuno.
Oppure possono essere “fantastici”, cioè inventati dalla persona stessa, senza rendersene conto (per esempio, può capitare di cominciare una frase con «ti ricordi quella volta che siamo andati a scaricare in quel sito e ci è successo…» pensando che il nostro interlocutore abbia condiviso con noi quella specifica tratta di viaggio, ma in realtà eravamo con un’altra persona, o addirittura soli).
Occhio quindi alla frase «ci metto la mano sul fuoco che questa cosa è avvenuta/l’ho fatta» perché potreste correre il rischio di ingannarvi da soli.