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Novità per la dichiarazione dei redditi 2024

Arriva quel momento dell’anno in cui bisogna far di conto dei propri redditi percepiti. Quali sono le agevolazioni fiscali previste? Marcello B_Bologna

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È tempo di dichiarazione dei redditi ed è importante conoscere alcune novità che possono permettere una significativa riduzione del carico fiscale. In un precedente articolo vi avevo parlato del concordato preventivo biennale (numero 394, febbraio 2024), ovvero un accordo con il Fisco con cui le imprese definiscono preventivamente il reddito su cui pagare le tasse per il biennio 2024-2025. Possono accedere a questo strumento di compliance volto a favorire l’adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi, società, ditte individuali e professionisti che applicano gli ISA (Indicatori di Affidabilità Fiscale). In quel frangente avevo sottolineato l’importanza per l’azienda di adottare strumenti di pianificazione e controllo per prevedere l’andamento della gestione e poter aderire o meno in maniera consapevole al concordato.

Ora, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato, sul proprio sito, il software di calcolo sia per le ditte in regime fiscale ordinario, sia per quelle che applicano il regime forfettario. Accedendo al sito dell’Agenzia Entrate, nella sezione Imprese/Agevolazioni/Regimi opzionali è possibile accedere alle pagine del Concordato Preventivo Biennale (CPB), sia per i contribuenti ISA, sia per i contribuenti forfettari.

Attraverso l’utilizzo del software «Il tuo ISA 2024 CPB» ciascuna impresa può calcolare in autonomia la propria proposta per la definizione biennale del reddito. Per la compilazione, il software richiede i dati rilevanti per l’applicazione degli ISA e altri dati più specifici per il CPB. Il software, nel calcolare il reddito imponibile proposto, terrà conto anche di possibili eventi straordinari occorsi durante il primo anno di applicazione, dichiarati dal contribuente in un apposito campo.

A questo proposito è bene sapere che il concordato cessa di avere efficacia se si verificano situazioni in grado di modificare in modo significativo i presupposti sulla base dei quali era stato stipulato l’accordo tra Fisco e contribuente. Si tratta, in particolare, delle seguenti ipotesi:

  • cessazione dell’attività
  • modifica dell’attività svolta nel corso del biennio;
  • presenza di circostanze eccezionali, individuate con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze.

Per aderire al concordato preventivo biennale c’è tempo fino al 31 ottobre, data ultima di trasmissione telematica delle dichiarazioni dei redditi. Invece, il primo versamento per il concordato preventivo sarà entro il 30 novembre, ossia entro la scadenza per il secondo acconto.

Un’altra importante novità che può permettere un notevole risparmio fiscale è la flat tax incrementale, prevista, per il momento, solo per l’anno 2023. Questa agevolazione riguarda, però, solo ditte individuali e professionisti che hanno incrementato nel 2023 il proprio reddito rispetto al precedente triennio 2020-2022. In cosa consiste questa agevolazione? 

Sulla differenza tra il reddito del 2023 e il maggiore tra i redditi del triennio 2020-2022 (incrementato del 5%), viene applicata l’aliquota del 15%. Pertanto, una quota di reddito, anziché essere tassata in modo incrementale per scaglioni, è tassata separatamente. Il reddito massimo agevolato non può essere, comunque, non superiore a 40.000 euro. L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che non è necessario che l’attività sia stata esercitata per tutti e tre gli anni 2020-2022. Possono accedere all’agevolazione imprenditori e professionisti che hanno esercitato l’attività per almeno un intero anno nel triennio di riferimento.

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