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Concordato preventivo biennale: quando è conveniente?

Da quanto ho capito, il nostro Fisco sta per introdurre un concordato preventivo biennale, dedicato a imprese e lavoratori autonomi di minori dimensioni, per favorire l’adempimento spontaneo e quindi permettere agli uffici di concentrare le attività di controllo verso chi non aderisce. Capisco l’intento dell’Agenzia delle Entrate, ma per un’azienda di autotrasporto, storicamente di ridotte dimensioni, quando diventerà conveniente aderire alla proposta di tale Agenzia?
Marino S_Udine

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Con la Riforma fiscale, questi strumenti diventano ora sempre più necessari. La Riforma Fiscale, infatti, la cui entrata in vigore è prevista per il 2024, introduce il Concordato Preventivo biennale. Non riuscendo a effettuare le verifiche fiscali su un numero elevato di micro, piccole e medie imprese che costituiscono il tessuto produttivo peculiare del Paese, si è deciso di sostituire il sistema dei controlli con uno basato su un accordo preventivo, almeno relativamente alle aziende di ridotte dimensioni.

Agenzia delle Entrate e contribuente calcoleranno e definiranno anticipatamente le imposte e i contributi dovuti. Il carico fiscale, quindi, potrà essere concordato e si potrà conoscere in anticipo quanto bisognerà pagare per due anni, senza più sorprese. Ma vediamo meglio di cosa si tratta isolando i singoli momenti della procedura.

  • L’Agenzia delle Entrate, dopo un contraddittorio con il contribuente, incrociando le banche dati a sua disposizione con le risultanze degli Indicatori Sintetici di Attendibilità fiscale (ISA), propone un’ipotesi di reddito per i due anni successivi.
  • Se d’accordo, il contribuente accetta il concordato versando imposte e contributi sulla base imponibile stimata dall’Agenzia, indipendentemente dal risultato effettivamente conseguito.
  • Il contribuente continuerà ad adempiere a tutti gli obblighi contabili e fiscali previsti e versare l’IVA secondo le regole ordinarie.

E allora, come si chiede giustamente il lettore, quando sarà conveniente aderire alla proposta dell’Agenzia delle Entrate? La risposta appare abbastanza logica: quando i redditi attesi nel biennio 2024-25 saranno superiori rispetto ai redditi accordati con l’Ufficio. In una situazione del genere, infatti, si pagheranno le imposte concordate con l’Agenzia in misura inferiore rispetto all’andamento effettivo dell’esercizio.

Per una scelta consapevole, quindi, diventa fondamentale conoscere il prevedibile andamento della gestione. È ora di attivarsi nelle aziende per essere preparati alla proposta che ci arriverà dal Fisco.

Voglio ora sottolineare l’importanza del controllo di gestione attraverso la citazione di tre personaggi famosi.

  • Philip Crosby, manager della qualità, diceva che «Le cose buone capitano solo se sono state pianificate, le cose cattive capitano da sé».

È importante, quindi, pianificare: è la fase più complessa perché occorre definire il modello di business della propria attività e la relativa strategia. Individuare le variabili fondamentali per creare una previsione sostenibile e una adeguata misurazione dei risultati. Gli strumenti maggiormente utilizzati in questa fase sono Business Plan e Budget.

  • Galileo Galilei, noto scienziato, esortava i suoi allievi in questo modo: «Misura ciò che è misurabile e rendi misurabile ciò che non lo è».

È importante, quindi, rilevare i risultati conseguiti. In questa fase, controlliamo che l’azienda sia sulla “rotta” stabilita. E tale controllo deve essere effettuato periodicamente e in tempi utili per potersi attivare a correggere la direzione. Si confrontano gli obiettivi che ci siamo dati con i risultati raggiunti. E rilevando le differenze, se ne comprendono le ragioni.

  • Infine, vi riporto una frase del fisico Lord Kelvin: «Se non si può misurare qualcosa, non si può migliorarla».

È la fase della critica, attiviamo il piano di azioni correttive necessarie per raddrizzare l’andamento dell’azienda e per raggiungere gli obiettivi strategici.

Ricapitolando: la buona volontà dell’imprenditore, la corretta tenuta della contabilità e di tutti gli adempimenti previsti dalla normativa sono requisiti necessari, ma non sufficienti, per condurre l’azienda. Il controllo di gestione è lo strumento efficace per prendere decisioni e avere il vero controllo di tutta l’azienda, che sia una ditta individuale o una grande impresa. Oggi, ancor di più, con il Concordato Preventivo Biennale diventa fondamentale per una corretta pianificazione fiscale.

Marco Mancini
Marco Mancini
dottore commercialista e business coach
Scrivete a Marco Mancini: intornoazienda@uominietrasporti.it

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