Veicoli - logistica - professione

HomeRubricheAnche io volevo il camionAnche io volevo il mare: storie di donne nello shipping nel libro...

Anche io volevo il mare: storie di donne nello shipping nel libro di Wista Italy

Un lavoro corale dell’associazione fondata trent’anni fa a Genova per abbattere gli stereotipi e dare spazio alle donne nel settore marittimo. Nei porti italiani ancora solo il 6,7% di lavoratrici, mentre nelle Autorità la presenza sale al 46%, ma per ora solo due presidenti donna. Il libro verrà presentato il 26 settembre in 11 porti con flashmob celebrativi

-

Anche io volevo il mare. Potrebbe intitolarsi così – riecheggiando la rubrica di Uomini e Trasporti che da anni racconta l’audace conquista da parte delle donne del mondo del trasporto stereotipato come maschile – il libro che racconta l’ascesa femminile nel marittimo, che per gender gap non fa eccezione. Il volume, che giovedì 26 settembre sarà presentato contemporaneamente in diversi porti italiane ed europei con flashmob che celebrano la presenza femminile nelle professioni del mare, si intitola Donne sul ponte di comando. Trent’anni di storia e storie delle professioniste del mare (edito da Mursia), ed è un libro che, per la prima volta, racconta l’altra metà del mare, quella delle donne dello shipping, del trading e della logistica. 

Le tappe dei flashmob

Un lavoro corale di Wista Italy

Si tratta di un lavoro corale realizzato dalle socie di Wista Italy, la sezione italiana della Women International Shipping and Trading Association, che quest’anno festeggia i trent’anni di attività e che è stato fondata a Genova nel 1994 da cinque donne pioniere del cluster marittimo proprio con l’obiettivo di facilitare la strada delle donne in questo mondo. “Un libro corale che finalmente dà voce alle professioniste italiane del mare, alle loro carriere e alle loro storie professionali e vuole illuminare un problema: nel mondo marittimo siamo molto lontani dalla parità di genere. Per il bene di tutto il sistema Paese dobbiamo farcene carico – dice Costanza Musso, presidente di WISTA Italy – Nel settore marittimo siamo ancora molto lontane dal raggiungimento della parità di genere: a livello mondiale i marittimi-donne sono solo il 2% su circa 2 milioni di addetti; le donne che lavorano a terra sono invece il 29%. In Italia la situazione non è migliore: la percentuale di donne che lavorano nei porti e nei servizi a terra è del 6,7%, migliore la percentuale di donne impegnate nelle Autorità di Sistema Portuale, 46%. Peccato che dal 1994, anno della riforma dei porti, su un centinaio di presidenti abbiamo avuto solo due donne ai vertici delle Autorità. Non pervenuto invece il dato delle donne italiane imbarcate come comandanti o ufficiali anche se grazie ai dati forniti dall’Accademia Mercantile sappiamo che nel triennio 2020-2023 le allieve ufficiali erano il 12%. Ma quante di loro hanno poi preso la via del mare?”.

La storia delle protagoniste del mare

La prima presidente Marisa Marciani Vignolo è stata tra le prime broker a sbarcare a Londra negli anni Sessanta e a smuovere le acque e organizzare il primo nucleo di professioniste del mare, lo ha fatto conFulvia Linari, seconda Presidente Wista Italy, che è stata anche presidente Wista International dal 1996 al 2001. Dopo Linari la presidenza passa a Alessandra Boccone, Maria Gloria Giani, Daniela Fara, Michela Fucile, Daniela Aresu, Paola Tongiani e oggi Costanza Musso. Attraverso le testimonianze delle nove presidenti di Wista Italy che si sono succedute in tre decenni il racconto incrocia le fatiche e l’impegno per farsi spazio in un settore su cui gravano ancora oggi pregiudizi secolari – primo fra tutti che quelli del mare “non siano lavori per donne” perché erano tradizionalmente legati alla forza fisica. Nella seconda parte del volume sono invece le voci delle socie a farsi sentire. Sono donne che occupano posti apicali: armatrici, imprenditrici, dirigenti, comandanti e ufficiali che si raccontano con un obiettivo, ispirare altre donne a prendere la via del mare che offre occasioni di lavoro a bordo, nei porti, nella logistica, nelle Forze Armate. La terza ed ultima parte è dedicata ai numeri del gender gap con un contributo di Greta Tellarini, docente di diritto marittimo e uno della presidente Musso.

close-link