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Stefania Pezzetti, Ceo BRT: «Il gap di genere esiste, serve impegno per superarlo»

In Italia le donne che ricoprono il ruolo di CEO nelle aziende sono solo il 4%. Tra queste c’è Stefania Pezzetti, che oggi siede sulla sedia più importante di BRT: quella dell’Amministratore delegato. Ci è arrivata nell’ottobre del 2023, dopo una carriera ultraventennale nel settore dei trasporti e ruoli apicali nelle più importanti associazioni di categoria

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«Bisognerebbe smettere di parlare della diversità di genere come di un problema e cominciare a considerarla ‘un fatto’. Non esistono ‘generi’ sul lavoro, esistono donne capaci e uomini capaci e questo deve essere il punto di partenza per chiudere il gap». Stefania Pezzetti siede nel quartier generale di BRT, l’azienda italiana attiva nel trasporto espresso che dal 2017 è entrata a far parte di Geopost, uno dei leader mondiali nel trasporto, sulla poltrona più importante: quella del Chief Executive Officer. La nomina è arrivata nell’ottobre del 2023, dopo una carriera ultraventennale a livello nazionale e internazionale nel settore della logistica e del trasporto.

Il suo percorso professionale inizia nel 1998 in TNT Polonia (oggi FedEx), evolvendosi in ruoli di crescente responsabilità in ambito finanziario e operativo, e ricoprendo posizioni chiave a livello istituzionale ai vertici di Organizzazioni di categoria come FEDIT – Associazione Italiana Trasporti, di cui è stata Presidente, e Confetra – Confederazione Generale Italiana Trasporti e Logistica, di cui è stata Vicepresidente. Insomma, una carriera di tutto rispetto che sembra essere un faro in mezzo a un oceano buio o, fuor di metafora, in un settore, quello dei trasporti e della logistica, dove le donne rappresentano solo il 22% del totale. Come se non bastasse, in un Paese, l’Italia, in cui solo il 4% delle donne ricopre il ruolo di CEO – una percentuale inferiore sia alla media globale (6%), che europea (7,3%).

La Sua carriera nel settore della Logistica e dei Trasporti inizia più di 25 anni fa. Ci può raccontare come è andata, e soprattutto cosa l’ha spinta ad entrare in questo settore?

Sono grata alla vita per questa splendida esperienza che ho fatto e sto facendo. Non dimenticherò mai il mio primo giorno di lavoro in questo settore: era il 16 marzo 1998. La TNT mi diede la ‘grande opportunità’ di diventare Finance Director della sua filiale polacca, a Bielsko-Biala: un grande cambiamento per una giovane piemontese con scarsa conoscenza del mondo fuori dai confini italiani! Dopo la Polonia ho lavorato a Milano, Parigi e poi Torino, dove sono rimasta fino a ottobre 2023, pur ricoprendo ruoli di respiro internazionale. Crescere professionalmente e fare carriera non è stato sempre facile, ma sono cresciuta con l’idea che ognuno è artefice del proprio destino e a quell’idea sono rimasta sempre fedele. Quindi, resilienza, determinazione e obiettivi chiari: in questo modo ho superato gli ostacoli e ho colto le opportunità professionali che mi si sono presentate.

Oltre ad aver ricoperto ruoli rilevanti sia a livello nazionale che internazionale, lei oggi è una delle poche donne alla guida di un’azienda leader nel settore del trasporto. Le donne, ancora oggi, rappresentano infatti una percentuale esigua degli impiegati nel comparto. Dal suo punto di vista, quali azioni occorre mettere in campo fin da subito per eliminare questo gap?

Il gap di genere esiste e serve impegno per superarlo. Si può fare tanto, ma personalmente ritengo che bisognerebbe smettere di parlare della diversità di genere come di un problema e cominciare a considerarla ‘un fatto’. Non esistono ‘generi’ sul lavoro, esistono donne capaci e uomini capaci e questo deve essere il punto di partenza per chiudere il gap. I tempi sono maturi per affrontare l’argomento in questi termini.

Bisognerebbe smettere di parlare della diversità di genere come di un problema e cominciare a considerarla ‘un fatto’. Non esistono ‘generi’ sul lavoro, esistono donne capaci e uomini capaci e questo deve essere il punto di partenza per chiudere il gap

A suo avviso, il settore del trasporto espresso può aiutare ad avvicinare le donne?  

Non ritengo vi siano settori più o meno femminili. Come ho provato a dire, e a praticare nel concreto della mia esperienza lavorativa, la differenza la fanno competenza, professionalità e predisposizioni individuali.

I principali ostacoli all’ingresso delle donne nella logistica sono spesso rappresentati anche dalla presenza di forti stereotipi che condizionano la cultura di molte aziende. Qual è quindi l’approccio di BRT rispetto alle politiche di Diversity & Inclusion?

L’impegno in tema di Diversity & Inclusion è una priorità all’interno del piano di trasformazione in atto. In BRT abbiamo tanta strada da fare, ma siamo partiti: nella nostra realtà abbiamo molte diversità da gestire, a partire da quella anagrafica. L’obiettivo è quello di mettere tutti nelle condizioni di poter dare il meglio di sé. Diversity & Inclusion sono, a mio avviso, sinonimo di arricchimento socio-culturale, di nuove opportunità per le persone e per l’organizzazione, di crescita collettiva.

C’è una figura alla quale si ispira e se sì, chi è e perché?

Sono diverse le persone a cui mi ispiro. Nella mia vita ho avuto la fortuna di incontrare e confrontarmi con uomini e donne davvero speciali, cui devo tanto e che sono diventati miei punti di riferimento, sia in ambito professionale che personale.  

In BRT sta affrontando oggi una fase di «cambiamento trasformazionale». Quali aspetti coinvolge un cambiamento di questo tipo? 

Il percorso di transformational change in atto in BRT riguarda l’intera organizzazione perché è, nei fatti, un cambiamento della cultura organizzativa, del nostro modo di essere e di come stiamo sul mercato. Lavoriamo per diventare una realtà completamente sostenibile, inclusiva e attrattiva, con una forte attenzione all’etica d’impresa. Lo stiamo facendo valorizzando le persone, investendo in innovazione e ponendoci obiettivi di restituzione ai territori e alle comunità. Per quanto riguarda gli aspetti più «industriali», BRT sta evolvendo da fornitore di servizi di trasporto a provider di servizi avanzati per favorire la transizione digitale delle imprese e offrire un’esperienza ottimale ai consumatori. Investiamo per diventare l’organizzazione di riferimento per la gestione dell’intera ultima fase della shopping experience, che va dal carrello alla consegna. Il trasporto della merce è una parte, rilevante ma non unica, di tutta l’esperienza di consumo.

BRT sta evolvendo da fornitore di servizi di trasporto a provider di servizi avanzati per favorire la transizione digitale delle imprese e offrire un’esperienza ottimale ai consumatori

Nel 2023 BRT ha inaugurato anche la BRT Academy con la quale si intende «fare strada al futuro». Come dobbiamo immaginarci quindi questo futuro e come sarà la strada per raggiungerlo? 

Le persone sono il nostro asset più importante e la BRT Academy è il principale strumento di valorizzazione del capitale umano.  È un luogo fisico e virtuale dove i dipendenti possono accedere a contenuti formativi sia professionali che di benessere personale e quest’anno raggiungeremo le 100 mila ore di formazione erogata. Il futuro? Sarà come lo costruiamo noi, adesso. Con l’impegno sulla sostenibilità, ambientale e sociale, e con strumenti come la BRT Academy ci stiamo impegnando per creare condizioni migliori per tutti. Sarà una strada lunga e impegnativa, ma vale la pena percorrerla perché in quei traguardi c’è il senso profondo di quello che siamo e di quello che facciamo.

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