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Elisa, una camionista stellata

Ha due figli e 18 anni di lavoro alle spalle, come autista in una ditta di Livorno. Per Elisa Congiu sono i numeri di una doppia vittoria, familiare e professionale. Ce l'ha fatta, senza impedire al primo piano di invadere o condizionare l'altro. E in fondo anche il camion Mercedes-Bens che guida le ha dato una grossa mano

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Per fare il mestiere di autotrasportatore ci vuole passione. Tanta. Ma non basta. Occorrono anche determinazione e professionalità. Indipendentemente che si tratti di uomo o donna. Certo, le donne al volante di un mezzo pesante non sono tante, ma comunque sono sempre di più. Ma per una donna cosa significa in concreto fare la camionista. Lasciamo rispondere Elisa Congiu, mamma di due figli e autista da oltre 18 anni alla Panzeri Trucks Service di Livorno. 18 anni che ogni mattina si mette al volante di un camion. Quello attuale è un Mercedes-Benz Actros 480.

Come mai hai deciso di fare la camionista?
Ho sempre avuto la passione per i motori, i camion e la guida sportiva. Da bambina seguivo la F1, il rally e lavoravo in officina da mio zio. A 23 anni mi sono trovata sola con due figli e dovevo provvedere a loro. Ho deciso di prendere le patenti perché era l’unico lavoro che mi potesse permettere di mantenere la mia famiglia con dignità.

Se dovessi descrivere la professione, quali sono i pro e i contro?
I pro sono l’indipendenza economica, poter viaggiare, conoscere persone e culture diverse. I contro, non hai una vita sociale continuativa, molta solitudine e sacrificio. Durante un periodo della mia carriera ho lavorato nel settore del trasporto blindato. Era tutto top secret. Con i vetri oscurati, si partiva da una base militare direttamente con la scorta al punto di arrivo. Non si poteva comunicare con nessuno.

Come hai fatto a conciliare l’essere mamma con una vita “on the road”?
I miei ingredienti sono: molta determinazione, voglia di farcela e tantissimo amore per i miei figli. Ho sempre avuto la certezza che volere è potere. Ho deciso di crescere i miei figli senza dipendere da nessuno e, allo stesso tempo, ho voluto intraprendere la carriera da camionista. Oggi, nonostante tanti sacrifici, guardo i miei figli ormai cresciuti e sono orgogliosa di dire di avercela fatta su entrambi i fronti.

Il veicolo è una seconda casa: cosa ti piace portare sempre con te nella tua cabina?
A parte i porta fortuna che miei figli mi hanno regalato negli anni, porto con me sempre tre cose: la mia tazza preferita, un album da disegno e dei libri.

Immagino che i tacchi a spillo siano difficili da mettere ma c’è un tipo di abbigliamento migliore?
Io prediligo l’abbigliamento sportivo: è comodo quando stai tante ore alla guida e non ti distrae. Naturalmente quando entro negli scarichi o carichi uso l’abbigliamento antinfortunistico obbligatorio per legge.

Che tipo di alimentazione conviene seguire stando seduti per molte ore?
Io ho sempre fatto più pasti mangiando poco ma bene. Meglio evitare le abbuffate. Una buona colazione e che non manchi il caffè! Quando arriva la fame, frutta fresca o secca, verdure e tanta acqua. La sera una cena con un primo o un secondo.

Di solito si dà un nome al proprio veicolo, come mai? Il tuo ne ha uno?
Ti dà un senso di appartenenza e di fiducia. Tu conti su di lui e lui su di te. In strada, sei solo e il tuo camion è il tuo migliore amico. Ora ho un camion nuovo e ci stiamo conoscendo, ancora non ho trovato il nome giusto per lui.

Nell’immaginario comune, una donna che guida un camion deve essere forte come un uomo, cosa ne pensi?
Fisicamente non lo sarà mai, però ho sempre pensato che la forza mentale, a volte, possa prevalere. Io ne sono la prova: alta 1.60 peso 52 kg, sono ben strutturata ma non avrò mai la forza di un uomo. Ciò nonostante, faccio la camionista da 18 anni e non ho mai mollato un carico o scarico a metà. La mia forza è la determinazione.

Durante alcune prove consumi tra colleghi sei arrivata prima stracciando tutti gli uomini, qual è stato il segreto della vittoria?
Io amo il mio lavoro, mi piace mettermi in gioco per migliorare se c’è la possibilità di farlo mi ci butto a capo fitto. Ho seguito per filo e per segno le indicazioni dell’istruttore e ho raggiunto l’obiettivo prefissato.

I mezzi pesanti odierni sono molto evoluti rispetto al passato, com’è guidare un camion Mercedes?
Devo dire che sono rimasta piacevolmente colpita dal marchio Mercedes. Ho guidato diversi mezzi di altre case costruttrici ma il confort e le prestazioni della Stella mi hanno conquistato subito.

Se dovessi augurare un buon 8 marzo a tutte le donne, cosa diresti?
La vita può cambiare in qualsiasi momento, l’importante è tenere bene a mente che il sole è sempre pronto a splendere nelle nostre giornate. Auguro a tutte le donne di non dimenticare mai ciò che valgono. Buon 8 marzo!

Redazione
Redazione
La redazione di Uomini e Trasporti

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