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HomeRivista 2024399 ott / nov 2024Agroalimentare, così cambia il mercato: flotte più grandi e servizi su misura

Agroalimentare, così cambia il mercato: flotte più grandi e servizi su misura

Cambiamo le abitudini alimentari degli italiani, i consumi sono condizionati dall’inflazione e dall’andamento non lineare della produzione. Così gli operatori della logistica devono tirare fuori i muscoli, aumentare la propria massa critica per rispondere alle nuove richieste, fatte di picchi di domanda e di servizi sostenibili, a beneficio degli obblighi stringenti già introdotti dalle multinazionali. E nell’ultimo miglio la competizione si fa con i veri big

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I volumi diminuiscono e il valore aumenta. È in sintesi l’andamento del mercato dell’agroalimentare negli ultimi anni in Italia, dopo lo shock pandemico, che ha cambiato le abitudini degli italiani avvicinandoli alle consegne di cibo fin sulla porta di casa, e dopo le impennate dell’inflazione, che hanno ridotto via via le quantità nel carrello della spesa a dispetto di uno scontrino sempre più consistente. Un mercato che nel complesso, considerando agricoltura, alimentare, distribuzione, intermediazione e distribuzione, nel 2022, secondo le stime di The European House Ambrosetti, valeva 586,9 miliardi di euro, nel quale l’export ha sempre tenuto: nel 2023 è aumentato del 6% per un valore complessivo di 64 miliardi (dati Coldiretti), ma sconta, oltre al calo dei consumi, anche flessioni nella produzione, come quella agricola in ribasso dell’1,8% nel 2023.

Insomma, un andamento incerto, segnata da importanti cambiamenti nei consumi. Dopo la pandemia è mutata la domanda dei consumatori, più orientati su prodotti salutari e bio con maggiore richiesta di referenze fresche e freschissime, decretando la definitiva promozione dell’e-commerce che, secondo i dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, ha conservato una crescita stabile per tutto il periodo con un incremento dell’8% nel 2024 e un valore complessivo di 4,6 miliardi. Tutto ciò ha chiaramente impattato sulle catene di approvvigionamento: ai flussi di domanda continua e stabile, si sono sostituiti picchi di richiesta poco prevedibili, che richiedono maggiore flessibilità di risposta da parte degli operatori logistici, ma anche maggiore massa critica per soddisfare le richieste di un mercato instabile e mutevole.

Un processo reso evidente dall’analisi dei dati. In soli tre anni le aziende che dispongono di veicoli ATP per il trasporto di alimenti a temperatura controllata sono aumentate del 3,3%, passando da 61.632 del 2021 a 63.672 del 2024, ma a crescere moltissimo sono le realtà di medie dimensioni, quelle che dispongono da 11 a 50 mezzi, aumentate negli stessi tre anni del 150%, passando da 395 a 988. Seppure circa i 2/3 delle imprese risulta avere ancora una struttura monoveicolare, sono in crescita le grandi flotte, quelle con un parco superiore ai 100 camion, passate dal 2021 al 2024 da 28 a 33 unità, con un incremento del 17,8%. Un segnale in linea con la tendenza generale che evidenzia una crescita dimensionale delle imprese di autotrasporto e logistica, ma che in questo settore risponde a un bisogno evidente di servire un mercato complicato e in grande evoluzione. Dove il cliente è molto spesso una multinazionale o un’insegna della GDO alle prese con rigidi riferimenti della normativa sulla sostenibilità ambientale e che richiede vettori all’altezza della domanda, con mezzi e procedure performanti. Ecco spiegato anche l’avvio del rinnovo delle flotte: in soli tre anni gli Euro 6 con certificazione ATP sono quasi raddoppiati, passando da 26.459 a 48.941 veicoli (+84,9%), mentre gli ante-Euro 4 sono diminuiti del 12%.

Altro dato importante da considerare per capire come sta evolvendo il settore è il grande incremento delle flotte fino a 3,5 tonnellate, passate da 77.976 a 93.310 veicoli in regime ATP con una crescita di quasi il 20%. L’esercito di furgoni a temperatura controllata è essenzialmente impiegato per consegne a domicilio del food, seguendo la tendenza in atto dopo la pandemia, che porta con sé un’evoluzione di procedure e di servizio agli operatori. «La modalità di consegna a casa dell’agroalimentare differisce completamente rispetto alla consegna di un qualsiasi altro oggetto – spiega Massimo Marciani, esperto di logistica dell’ultimo miglio e Presidente del Freight Leaders Council – Innanzi tutto, il costo è molto diverso: la consegna di agroalimentare può costare tre volte in più rispetto a un collettame qualsiasi. Questo perché ci sono anche obblighi di legge da rispettare che riguardano la condivisione del medesimo spazio del furgone con oggetti diversi. L’agroalimentare non può andare con prodotti che non siano compatibili, cosa che invece non succede con collettame e merce varia con i quali si riesce a ottimizzare carichi e giri, operazione invece più complessa con il food». Proprio per questo è richiesto un maggiore sforzo agli operatori, sia in termini di risorse che di tecnologia. In quale direzione lo si può cogliere facilmente se si considerano i grandi nomi che stanno già aggredendo questo segmento di mercato. Uno su tutti: Amazon Fresh.

FRC sta per «Frigorifero Rinforzato Classe C». Questi sistemi utilizzano materiali compositi basati su una matrice cementizia additivata con altre fibre, integrabili con armatura ordinaria o da precompressione. I numeri invece si riferiscono alla scadenza. In questo caso riferita al settembre del 2030

Questo articolo fa parte del numero monografico di ottobre/novembre 2024 di Uomini e Trasporti: uno speciale di 68 pagine interamente dedicato al trasporto a temperatura controllata.

Leggi l’editoriale: Grande è bello se pulito

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