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Green e interconnesso: l’evoluzione secondo Goodyear e Giti Tire. Rotolando verso il futuro

Come cambieranno le gomme degli autocarri da qui a 10-15 anni? Nessuna modifica radicale, ma miglioramenti legati a un prodotto più sostenibile ambientalmente – comunque performante nel chilometraggio – e che sappia dialogare con il veicolo e con il responsabile della flotta

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Senz’aria, rotondi o costruiti con insospettabili materiali riciclati. Quando si parla degli pneumatici del futuro, le visioni si sprecano e aprono orizzonti avveniristici decisamente rivoluzionari. Però la realtà, specie nel settore dei veicoli industriali, è in concreto molto più semplice, anche se le sollecitazioni del motore elettrico, insieme alla maggiore tara per il peso delle batterie, alla coppia veloce e al consumo più alto dei battistrada, porteranno quasi sicuramente a una copertura più leggera e adattata.

«Non credo che la gomma del domani sarà molto diversa da quella di oggi – ci racconta Matteo Berti, sales general manager commercial di Goodyear Italia – Non vedo all’orizzonte qualcosa di dirompente, che cambi il concept del prodotto. Ma lo pneumatico sarà sempre più centrato al tipo di mezzo e di utilizzo. Sul cava/cantiere, per esempio, noi abbiamo già oggi tre tipologie, così come diversi modelli di gomma ‘efficiente’ nel consumo di carburante (per tratte dritte, con performance chilometrica, ecc.). Dall’altra parte lo pneumatico dovrà sempre più interfacciarsi col veicolo, in modo da controllarne la prestazione. L’RFID è una buona tecnologia, ma non basta. Con Proactive Solutions interconnettiamo la gomma con soluzioni tecnologiche di industria 4.0, per estrarre più info possibili e poi digitalizzarle. Abbiamo poi brevettato un algoritmo predittivo (G-Predict) che, analizzando la massa dei dati, può fare previsioni sui potenziali fuori uso, sulla manutenzione e in generale gestire la mobilità».

Anche per Daniel Gonzalez, responsabile vendite e marketing Spagna-Italia-Malta per Giti Tire, l’aumento e l’affinamento della digitalizzazione sarà lo scenario prossimo venturo: «Credo che in futuro gli pneumatici avranno sempre più chip interni e sensori che trasmetteranno quanti più dati possibili. La gomma senza aria è una bella idea, ma non so quanto potrà essere commerciabile».

Dove invece tutti i produttori stanno lavorando alacremente è nel fornire al cliente – e in particolare al flottista – uno pneumatico sempre più ‘verde’ e sostenibile ambientalmente. «In questo momento stiamo sviluppando gomme green – spiega Gonzalez – che comportano riduzione di consumo di carburante e diminuzione di CO2, puntando sulla bassa resistenza al rotolamento del battistrada. Nei nuovi prodotti, in parte usciti a giugno e in parte in uscita a fine anno, passeremo nell’etichetta pneumatici dalla lettera D alla B nel maggior numero di misure possibili. Per esempio, il nuovo GSR 237, sviluppato e testato in Europa, è uno pneumatico che si inserisce perfettamente in questo discorso, così come l’invernale GDR 621, che ha una nuova miscela del battistrada in grado di aumentare il chilometraggio del 30% rispetto al predecessore».

«Il nostro approccio al ‘green’ non abbraccia solo lo pneumatico che risparmia carburante, tipo il Fuelmax Endurance – precisa Berti – ma anche soluzioni di mobilità sostenibile, come l’offerta Proactive Solutions cui accennavo, o di gestioni della gomma e della flotta (Fleet Online Solutions), fino ad arrivare al ricostruito, con un approccio più attento alla ricostruzione sia su carcasse del nostro Gruppo che di altri produttori. L’obiettivo al 2030 è quello di produrre gomme realizzate al 100% con materiali ‘ecofriendly’; anzi già adesso abbiamo sviluppato un prototipo che usa per il 70% materie a ridotto impatto ambientale. Il passo successivo sarà l’interconnessione tra i diversi player che ruotano intorno all’autocarro».

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