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Autotrasporti Fanzaga. Impara l’arte e trasportala in ogni parte

Trent’anni al servizio della Galbani servono ad acquisire esperienza nel trasporto a temperatura controllata. Poi, quando lo storico caseificio milanese passa di mano, i fratelli Fanzaga muovono alla conquista delle nicchie. Trovano aperta quella del trasporto di opere d’arte che ottimizzano inventando il groupage. Un servizio apprezzato anche dall’allora colonnello Gheddafi

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Esistono trasporti standard in cui l’asticella della concorrenza è bassa e si compete a colpi di tariffa. Esistono all’opposto trasporti iperspecializzati, che non tutti possono fare perché richiedono, come barriere all’ingresso, competenza, professionalità e sofisticati strumenti del mestiere. Trasportare un quadro di Caravaggio o entrare in un museo del Vaticano per prelevare un’opera di Raffaello e portarla in un museo che la esporrà per un dato periodo: Autotrasporti Fanzaga fa esattamente questo e anche qualcosa di più. Perché oltre a movimentare opere d’arte in giro per l’intero continente, quest’azienda milanese, con quartier generale (e annesso magazzino) a Pozzuolo Martesana, si è inventata il groupage programmato dell’arte. Nel senso che ogni settimana uno o più veicoli aziendali, come ci spiega Maurizio Fanzaga, uno dei tre fratelli-soci dell’azienda, parte per raggiungere una decina di destinazioni in Italia e tante altre in Europa, in particolare laddove si svolgono le principali aste o in cui esiste una domanda di movimentazione di oggetti artistici. E in ogni centro raggiunto, i mezzi di Fanzaga coprono non soltanto la distribuzione, ma anche il ritiro di quanto diventerà il carico per il viaggio di ritorno.

Strutturato così il servizio funziona. Prova ne sia che nel giro di una decina di anni ha allargato il raggio d’azione fino a toccare Russia ed Europa centrale. Perché piace? Perché opera in modo costante e, di conseguenza, chi è attivo nel settore sa che può farci affidamento. Anche per questo, racconta Fanzaga, pure durante la pandemia, il groupage non si è mai fermato proprio per tenere sempre una finestra aperta, per fornire la garanzia del servizio e quindi la possibilità che, anche all’ultimo secondo, si riesca a salire a bordo.

Oltre all’organizzazione, poi, non va sottovalutato il livello di servizio, che appare evidente anche facendo un rapido giro intorno a uno dei trenta veicoli della flotta aziendale. Innanzi tutto, si tratta di mezzi nuovi, tutti euro 6 o LNG con al massimo tre anni di vita. Tra gli ultimi arrivati compaiono due Ford F-Max da 500 cv, acquistati presso la nuova concessionaria Fortruckers di Assago, ultimo marchio sbocciato in seno al Gruppo Brixia. Ma soprattutto questi camion dispongono di cremagliere con cui affrancare la preziosa merce trasportata, di sospensioni pneumatiche per attutire asperità del terreno, di supporti dedicati per il carico/scarico, di due satellitari (per trattore e semirimorchio) con cui tracciare gli spostamenti e, spesso, di doppio autista per velocizzare i trasferimenti. «I nostri camion – spiega Fanzaga – non sono mai lasciati soli e, in quei pochi casi in cui dovesse accadere, vengono parcheggiati per la notte nel sito di un operatore del circuito dell’arte o in una caserma».

E se così la merce è protetta da eventuali malintenzionati, per difenderla dagli agenti atmosferici si monitora costantemente umidità e temperatura interna dei veicoli. Un tipo di attività, questo, iscritto nel DNA dei Fanzaga già alla nascita dell’azienda, avvenuta nel 1963 fino a buona parte degli anni Novanta, quando prestava in esclusiva a Galbani i propri servizi di trasporto a temperatura controllata, coprendo la distribuzione verso Liguria e Piemonte. Un rapporto di soddisfazione reciproca che iniziò a incrinarsi quando, dopo il 1989, lo storico produttore di formaggi e salumi entra nell’orbita di multinazionali che strutturano in modo diverso le relazioni con i fornitori. «Sono entrato in azienda alla metà degli anni Novanta e, verificata quella nuova condizione di mercato, mi sembrò necessario diversificare – ricorda Fanzaga di quel frangente – anche perché nella gestione dei trasporti non era più richiesta la professionalità pretesa da Galbani. A quel punto abbiamo comunque continuato a occuparci di distribuzione di prodotti freschi, ma abbiamo provato a misurarci anche con trasporti di nicchia in cui poter esprimere valore aggiunto. Abbiamo fatto esperienza con i telefoni cellullari e con l’abbigliamento e poi, nel 1997, siamo approdati all’arte».

Il primo veicolo con cui nel 1963 ha iniziato l’attività Autotrasporti Fanzaga.

TRE MANDATI PER TRE FRATELLI
Autotrasporti Fanzaga nasce nel 1963, per opera di papà Giuseppe, e dello zio degli attuali proprietari, lavorando per Galbani. Fratelli-soci quelli di prima generazione, ma anche quelli di seconda, seppure tutti rigorosamente impegnati in attività diverse: Maurizio Fanzaga è votato all’amministrazione; Stefano è concentrato sulla gestione del parco veicolare; Roberto sta dietro all’ufficio traffico e alla logistica. Ma alle porte già scalpita la terza generazione.

La cosa non avvenne per caso. «Il direttore di Gondrand, Saverio Monari, all’epoca era uno dei principali operatori sul mercato del trasporto dell’arte, ci vide lavorare e ci chiese di collaborare. Partimmo così e poi, un po’ alla volta, ci siamo ingranditi, misurandoci sempre con nuovi committenti ».
In effetti scorrendo il capitolo dedicato ai «committenti», tra i tanti se ne trovano anche di particolari. Uno tra tutti: il colonnello e capo di Stato libico, Mu’ammar Gheddafi. «Aveva bisogno di trasferire opere d’arte da un caveau di Milano a uno a Vienna: una richiesta normale. La cosa particolare – ricorda Fanzaga – riguardava una condizione imposta in modo tassativo al trasporto: i camion usati per il trasferimento della merce dovevano essere guidati esclusivamente da persone della nostra famiglia. A quel punto, visto che i veicoli erano due, uno lo condussi io e l’altro mio fratello. Ma non restammo mai da soli: per scortarci durante il viaggio ci furono assegnate ben sei guardie del corpo del colonnello». E se non è specializzazione questa…

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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