Sono tanti, seppure non tantissimi i costruttori attivi sul mercato dei telai portacontainer. Alcuni sono specializzati in alcuni modelli, altri offrono un ventaglio che li copre tutti. In questo frangente stanno vivendo una situazione complicata, dettata soprattutto dalla carenza di materie prime e dai ritardi nelle consegne. Andiamo a scoprire cosa propongono e come stanno affrontando l’attuale contingenza.
Viberti ha un listino molto ampio, con sette modelli in vendita e due in rampa di lancio entro l’anno. Il managing director Roberto Mollo stima l’immatricolato del marchio in circa 100 pezzi. «L’anno scorso siamo usciti con la gamma General cargo, quindi pianale, centinato e cassone. Quest’anno ci concentreremo sulla gamma portacontainer, e una delle due novità sarà il restyling del mezzo allungabile».
Nuovo sarà anche l’allungabile proposto da OMT. Alberto Quinto, responsabile commerciale della casa di Tortona, spiega che in «questo ultimo anno e mezzo abbiamo sospeso la produzione dei portacontainer, data la situazione mondiale legata alla pandemia, concentrandoci sulle cisterne per carburanti, ma quest’anno abbiamo ripreso la produzione a pieno ritmo per lanciare il restyling dell’allungabile meccanico per container da 20, 30, 2×20, 40, 45’ e casse mobili da 6 a 13,60 metri UIC. Come immatricolato ci assestiamo a circa 50 mezzi all’anno».
Assoluta protagonista del mercato è poi la veneta Zorzi. Giovanni Zorzi disegna un’offerta di prodotto molto ampia, ora entrata nel listino Menci: «Abbiamo una gamma che copre dalla ralletta a 3 assi da 6 m al 7,80 per il 20’ piedi bilanciato standard e per la cassa mobile, dal 7,80 light per chimici, al 9 m per il 30’ e al 12,40 per il 40’, fino al 13,10 m». La produzione si indirizza in due direzioni: «Per le grandi commesse si va a Castiglion Fiorentino, nella sede Menci, dove le linee sono altamente robotizzate. Per le commesse personalizzate e sartoriali si rimane a Treviso». In totale l’immatricolato si è attestato sui 300 mezzi nel 2020 e sui 140 nel 2019. Il problema adesso è gestire questo ampio listino, dando per assodato – come puntualizza Zorzi – che «avere mezzi a stock è complicato perché il mercato muta in fretta». Ecco perché la difficoltà principale attuale è proprio «reperire la materia prima e definire un prezzo corretto. Ma con le consegne allungate, si fa fatica».
Michele Mastagni, a capo di Kögel Italia, concorda sul fatto che «i prezzi stanno aumentando: abbiamo preso tantissimi ordini con consegne troppo lunghe. I frigo arrivano al 2022, furgonature e centinati a dicembre, come pure i portacontainer. È una situazione a cui non siamo abituati. Comunque, cercheremo di crescere proprio nei portacontainer perché ci interessa il prodotto: l’abbiamo perfezionato e faremo a breve un’attività commerciale mirata. Anche se i tempi di consegna lunghi ci frenano: oggi c’è più attenzione alla pronta consegna che non alla marca del trailer, quindi se qualcuno ha mezzi in stock trova gioco facile nel vendere, dato anche di mezzi usati sono molto pochi nei piazzali».
Anche Alberto Maggi di Multitrax fa sua questa considerazione: «Il momento è complicato: le consegne si allungano e i prezzi aumentano. Ma le consegne lunghe non dipendono da vendite numerose, quanto da capacità produttiva ridotta. E così il problema raddoppia».
Altro straniero di peso è Krone, che ha già una produzione vastissima di casse mobili in uno stabilimento appena ampliato. Ha in listino ben 10 modelli della gamma Box Liner, dai modelli da 20’ fino agli estensibili da 45’. In Italia sono distribuite dalla Real Trailer di Suzzara (Mn), che importa il marchio tedesco da oltre 20 anni e sta ampliando il proprio mercato nazionale presentando i modelli più richiesti, come gli allungabili.
Sono numerosi anche i veicoli offerti dal più grande costruttore europeo, la Schmitz Cargobull, che li fa produrre in Turchia su propri progetti dal gruppo Koluman Otomotiv Endüstri (KOE), con cui ha stretto una joint venture per estendere, perfezionare e, soprattutto, produrre ed esportare in tutta Europa la gamma di telai portacontainer S.CF. Il presidente Andreas Schmitz ne è convinto: «In tre anni reintegreremo nei nostri listini tutta una rinnovata serie di telai fissi ed estensibili da 20 a 45’». Anche per questo KOE ha di recente completato, nella parte asiatica del paese, a Mersin, un avveniristico stabilimento che – stando a quanto comunicato dal presidente Kaan Saltik – «è costato 60 milioni di euro, ha una estensione totale di 312.000 m2, di cui 78.000 coperti. Siamo in grado di produrre 15.000 mezzi all’anno con 511 addetti». Il volume di produzione per i portacontainer raggiungerà le 1.000 unità annue entro il 2021. E Schmitz precisa che siccome «il processo di produzione è progettato al 100% secondo i nostri standard per garantire la qualità richiesta, i nostri clienti acquisteranno veicoli originali Schmitz Cargobull».
Sono disponibili tre varianti del telaio con il design Goosenek per il trasporto ottimale di container che vanno da 40 a 45: S.CF 45; S.CF 45 Light e S.CF 40 LX. Tutti i telai sono caratterizzati da facilità d’uso, bassa manutenzione e alta disponibilità. Pesano rispettivamente 5.600, 4.250 e 4.980 kg.
Sono sempre turchi i portacontainer Seyit Usta importati dalla OneTrailer, casa specializzata anche nei ribaltabili Van Holl efondata da Iacopo Giopcheconferma la difficoltà del momento: «Il centinato dura tutto l’anno – spiega – il frigo ha picchi nei primi mesi e a giugno, il portacontainer ha un costante flusso altalenante di acquisto e, per quanto ci riguarda, esiste una concentrazione di ordini verso l’autunno».
SEYIT USTA Monta 12 twistlook, per caricare container da 45, 40, 30, 20, 2 casse da 20, un 20 a filo post. e i tank. Pesa 5.250 kg. L’estensione anteriore è fatta dal movimento del carrello, quella posteriore è munita di un cilindro pneumaticoVAN HOOL. Un veicolo da 8 metri di lunghezza, per cisterne da 20’ e casse mobili da 7,15 a 7,82 in Adr. La Casa belga lo alleggerisce con una struttura scatolata, 150 mm di altezza sotto ralla e con intagli circolari nei longheroni. Portata complessiva Kg. 39.000. Pesa 3.300 kg. Il fisso Bx invece è per tutte le combinazioni con il 20 in posizione centrale o a filo posteriore.
È turco-tedesco anche il marchio Kassbohrer che Andrea Alberti con Gianluca Cusumano della Multiservice di Brescia, importano assieme ad altri brand europei. «Il modello allungabile è il più richiesto dai clienti italiani – sostiene Alberti – abbiamo in produzione anche porta container fissi e light per diverse tipologie di contenitori e il porta tank dedicato ai container cisterna. Come vendite dopo un periodo tra lo scorso anno e l’inizio di questo molto tranquillo, la richiesta ha iniziato a farsi sentire, prima per gli usati e ora anche per unità nuove, purtroppo l’aumento dei prezzi dovuto alle materie prime e l’allungamento dei tempi di consegna non stanno aiutando le vendite».
L’allungabile monta solo assali Saf, è disponibile anche con il 3° asse sterzante. Ha un disegno ottagonale della trave allungabile che prende ispirazione dagli sfili delle gru edili, che permette un funzionamento e una durata migliori. Pesa 5.130 kg ed è lungo da 9.485 mm a 13.960. Il modello fisso pesa 4.960 kg.
Merita una menzione anche l’olandese Broshuis, distribuita in Italia da più concessionari. E non tanto per l’MFCC, un telaio per container multifunzionale dotato del brevettato Easy Select, sistema che consente all’autista di uscire dal camion solo una volta per posizionare il telaio nella giusta posizione, quanto per il 2Connect, composto da due telai portacontainer da 20’, dotato della caratteristica unica di disporre di numerose opzioni di carico e scarico grazie alla possibilità di scollegare le parti del telaio l’una dall’altra: in pratica la parte anteriore, quella posteriore o entrambe possono essere posizionate davanti a una banchina di carico o scarico.
Da citare infine i trailer siciliani della Chiavetta di Nevio Chiavetta, molto personalizzati e spesso dotati di rotocelle; i ribaltabili della bresciana Sansavini che ha inglobato i modelli della cremonese Piacenza; i modelli turchi importati dalla lombarda Kita; gli spagnoli Lecitrailer e i belgi Renders importati da Bartoli, con le gamme Euro da 100 a 500 per i fissi e le gamme Euro 900-920-925 come allungabili che offrono infinite possibilità di carico.
Zoom Evolution S3P381GJ Evo 4 è in grado di trasportare con sfili, in coda e centrali, container da 20’ a 45’ e tank in posizione centrale e casse mobili da 13.60. Ha il telaio sfilabile in 3 sezioni, costruito in acciaio ad alto limite di snervamento. Ha sfilamenti meccanici delle parti telescopiche, mediante trattore, in 5 posizioni anteriori e 3 posteriori con bloccaggi pneumatici. La lunghezza totale massima è di 13.830 mm. La minima di 8.870 mm
D-TEC. L’LS Disline è un telaio multifunzionale, con cui è possibile trasportare i container: 20ft, 2x 20ft, 30ft, 40ft, 45ft e 13,60m gli high cube. Il telaio è allungabile in coda e al centro con un sistema molto intuitivo e di facile esecuzione, mentre per la parte in coda è svolto da una leva che agisce su una cremagliera. È stato alleggerito fino alla tara di 4.800 kg. Nell’altra foto, il modello fisso con 1° asse sollevabile e 3° asse sterzante, idoneo al trasporto di 1 x 20′ – incluso trasporto di 1 tank 7.82 bilanciato. Tara: 3.200 kg.
Il Bi-Train è un portacontainer capace, grazie a un dolly centrale, di portare due casse da 20’, come un trailer da 13,60 m, e un 20’ nella lunghezza da 25,25 m. Le versioni allungabili permettono il trasporto di tutta la gamma di container ISO. L’allungamento anteriore avviene tramite il trattore. L’allungamento posteriore è attivato con l’azionamento del pistone pneumatico. La parte estensibile posteriore è in acciaio zincato e le parti anteriori scorrevoli sono protette da acciaio inox. Il bloccaggio dell’allungamento anteriore e posteriore avviene tramite cilindri pneumatici.