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A colloquio con Fabrizio Faltoni, presidente e AD di Ford Italia. Rotta elettrica con vista 2030

La Casa dell’Ovale Blu guarda al futuro investendo con decisione nell’elettrificazione. Con il lancio dell’E-Transit, previsto nel 2022, inizia il percorso che la porterà in meno di un decennio a vendere in Europa solo vetture a emissioni zero e due terzi dei veicoli commerciali alla spina

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Assume contorni sempre più nitidi la strategia di elettrificazione di Ford nel segmento dei veicoli commerciali. A due anni dal lancio del suo primo van ibrido, il Transit Custom Plug-In Hybrid, adesso il gioco si fa serio con la presentazione del Transit full electric, il cui debutto è previsto nella primavera 2022 (ne parliamo a p. 78). È un cambio di passo decisivo per il costruttore statunitense, che ha deciso di accelerare fortemente sull’elettrificazione tant’è vero che ha annunciato che per il 2024 ogni van avrà almeno una versione capace di viaggiare a emissioni zero (quindi plug-in hybrid o full electric). E per il 2030 si è posto l’ambizioso obiettivo di arrivare ai due terzi delle sue vendite di veicoli commerciali in Europa esclusivamente rappresentate da ibridi plug-in ed elettrici. Una tabella di marcia serratissima, sostenuta da importanti investimenti, per conquistare la leadership del mercato. Fabrizio Faltoni, presidente e amministratore delegato di Ford Italia, non nasconde l’orgoglio nel parlare di quello che lui stesso ha definito «una scommessa vincente».
E quando gli si fa presente che sul mercato, come avviene in ogni transizione tecnologica, stanno entrando nuovi attori, connotati per un’offerta di prodotto esclusivamente elettrica (è il caso, per esempio, di Rivian), lui ribatte pronto che «noi abbiamo comunque un vantaggio: costruiamo automobili e veicoli commerciali da più di 100 anni. Quindi dobbiamo semplicemente reinventarci, capitalizzando i punti di forza del marchio – la qualità, l’affidabilità e la concretezza del Transit – anche nel fare veicoli elettrici, così da diventare leader in questi mezzi, come lo siamo stati in quelli a benzina e diesel. Tutto sta a essere veloci e a cambiare in funzione della produzione, dell’ingegneria e della distribuzione».

Avanti tutta con l’elettrico

«La strategia di Ford – spiega Faltoni – si basa su una serie di ingredienti ben collaudati tra loro: si va dall’ampiezza e versatilità della gamma alla connettività, dalle innumerevoli possibilità di personalizzazione dei veicoli ai Transit Center, che diventeranno sempre più centri di eccellenza per i servizi ai clienti. Ma soprattutto, c’è l’elettrificazione, su cui stiamo puntando tantissimo. Per noi rappresenta una sfida che ci permette di reinventarci da più punti di vista: da quello dell’ingegneria a quello della produzione, fino alla distribuzione. Inoltre, ci dà modo di guidare le aziende e i professionisti a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, mettendogli a disposizione una vasta gamma di modelli ecologici».
C’è il problema del prezzo, che sicuramente in questa fase sarà maggiore rispetto a quello dei veicoli diesel, e rischia anche di evaporare in fretta, lasciando scarso valore residuo. Ma su questo aspetto il presidente minimizza, ribattendo che «la maggior parte dei clienti acquista mezzi elettrici tramite società di noleggio – compresa la nostra – con formule che non fanno percepire il valore residuo come un problema, ma lo trasformano in una scommessa delle case madri su ciò che sarà il valore futuro di questi mezzi». Secondo Faltoni, in pratica, per «un cliente che decide di acquistare un elettrico con il noleggio quello che conta non è il rischio di cosa avrà in mano dopo quattro anni, ma il valore di avere un veicolo che genera economie sulla manutenzione e sui costi di gestione, dispone di un’autonomia sufficiente rispetto alla media dei percorsi e riesce a programmare la ricarica senza sacrificare i tempi del lavoro».

Cresce la domanda di van

Faltoni sottolinea inoltre come Ford sia attualmente l’unico costruttore a offrire soluzioni ibride sui veicoli commerciali e che l’impegno in questo settore è massimo considerando anche che la domanda è raddoppiata nel giro di poco più di un anno. L’avvento della pandemia ha infatti completamente stravolto le dinamiche del mercato, non solo dal punto di vista del nuovo (pensiamo, per esempio, alla crisi dei microchip che ha creato e sta creando ancora molte sofferenze lungo l’intera filiera produttiva), ma anche dell’usato, su cui si è riversata gran parte della domanda con il conseguente aumento del valore (usato diesel compreso, il che è quasi paradossale se consideriamo che fino a poco tempo fa la cosiddetta campagna di demonizzazione contro questa motorizzazione ha finito massicciamente per svalutarlo). Ma le dinamiche a spingere in alto la domanda e quindi il valore dell’usato sono tante. Faltoni ricorda come, «con il boom dell’e-commerce e e con il varo degli incentivi nel settore dell’edilizia, molte aziende hanno allargato la loro flotta di furgoni per rispettare, in tempi brevi, le consegne. In più l’anno scorso, a causa del Covid, le società di noleggio a breve hanno acquistato poco prodotto, non avendo possibilità di affittarlo e quindi oggi mancano dal mercato tutti quei veicoli che solitamente rivendono come usato dopo 12 mesi di utilizzo».

Connettere e assistere tutti

Soddisfare un mercato in crescita è dunque una priorità per Ford, al pari dell’esigenza di soddisfare (quella da sempre) i clienti di veicoli commerciali da più punti di vista, a partire dalle esigenze in termini di capacità di carico e di utilizzo quotidiano dei veicoli, fino all’ottimizzazione dell’esperienza di possesso. «Proprio per questo – sottolinea Faltoni – stiamo investendo molto sia nella specializzazione della rete dei nostri concessionari specializzati in veicoli commerciali, sia nei centri di assistenza dedicati proprio ai van, in grado di accompagnare il cliente e risolvere i problemi in tempo praticamente reale. La nostra promessa è di ridurre al minimo il fermo tecnico dei veicoli, che per le imprese significa perdita di fatturato. Come? Attraverso il dialogo costante tra veicoli, il servizio Ford Live e i concessionari/officine Transit Center. La tecnologia permetterà di analizzare continuamente i mezzi, quando entrano e quando escono dal centro di assistenza ufficiale, suggerendo in anticipo gli interventi». Tutte cose che avvengono senza che il trasportatore se ne renda conto: «dal suo punto di vista – puntualizza Faltoni – deve soltanto apprezzare il fatto che è in grado di prendere un appuntamento in officina non appena gli serve, quindi anche per il giorno stesso se è di questo che ha bisogno, di ottenere una diagnosi il più velocemente possibile e di vedersi restituire il mezzo al termine della lavorazione nel minor tempo possibile. Detto in una parola sola, deve toccare con mano un vantaggio».
Assistenza specializzata e connettività, dunque, sono gli altri due pilastri che, insieme all’elettrificazione, costituiscono le fondamenta della strategia Ford. Tre pilastri su cui si è impostata solidamente la rotta verso il futuro.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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