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Passi industriali verso la sostenibilità. L’elettrico Iveco comincia… da tre

È appena iniziata la storia del camion elettrico Nikola Tre in Europa, con l’avvio delle linee d’assemblaggio nel nuovo stabilimento Iveco di Ulm, in Germania. Presto in arrivo anche un veicolo gemello con alimentazione fuel cell a idrogeno

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Il settore dei trasporti sta vivendo una stagione di grande fermento sul fronte dell’innovazione tecnologica. La forte spinta propulsiva verso carburanti sostenibili, con un interesse sempre più marcato verso la mobilità elettrica nel trasporto merci, è sul podio indiscusso dell’attenzione. Proprio in tema di alimentazione elettrica, chi rappresenta un punto di riferimento nel settore è indubbiamente Iveco. L’azienda del gruppo CNH Industrial già nel 2019 aveva annunciato una partnership con l’americana Nikola per la produzione di un camion a trazione elettrica. Denominato Nikola Tre, questo nuovo veicolo industriale vede ora la luce con l’avvio ufficiale della produzione a Ulm, in Germania, in uno stabilimento appositamente realizzato e da poco inaugurato. La produzione annuale iniziale prevista del nuovo veicolo elettrico è di 1.000 unità all’anno, con l’obiettivo di incrementarla in futuro. I primi esemplari saranno consegnati nel 2022 ad alcuni clienti selezionati, mentre entro la fine del 2023 inizierà anche la produzione di una versione del Nikola Tre alimentata a idrogeno.

LA TECNICA DEL NIKOLA TRE

Il Nikola Tre si chiama così, all’italiana, proprio perché è un modello pensato apposta per l’Europa, dalle forme molto diverse rispetto a quelle più allungate dei grandi camion americani, ai quali si ispirano invece il Nikola One e il Nikola Two. Basato sulla piattaforma del camion Iveco S-WAY con assale elettrico co-progettato e prodotto da FPT Industrial, il veicolo è caratterizzato dalla tecnologia elettrica e delle celle a combustibile di Nikola, insieme ad alcuni componenti chiave forniti da Bosch. Insieme, i team hanno progettato una piattaforma modulare in cui è possibile integrare sia la tecnologia della propulsione a batteria, sia quella delle celle a combustibile. La tecnologia a batteria, introdotta per prima, orienterà la maturità della piattaforma sottostante, gettando le premesse per aggiungere la cella a combustibile come tecnologia «range-extender» per l’incremento dell’autonomia tra un rifornimento e l’altro. Stando a quanto riportato sul sito di Nikola, il camion in versione a batteria vanta un powertrain da 480 kW (circa 645 cavalli) alimentato da una batteria da 753 kWh, caricabile in due ore in corrente continua a 240 kW. L’autonomia stimata è di 560 km. Il successivo Tre con alimentazione fuel cell, invece, dovrebbe mantenere la medesima potenza ma con un’autonomia di ben 800 chilometri, richiedendo soltanto 20 minuti per il rifornimento di idrogeno.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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