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Lettera di intenti tra MAN Truck & Bus e Sono Motors. Un posto al sole

Le due aziende tedesche hanno attivato una collaborazione per quantificare i vantaggi che possono derivare nell’installare pannelli fotovoltaici su tre varianti del furgone elettrico

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Motore elettrico e batteria: l’uno prende energia, l’altra la stocca e gliela mette a disposizione alla bisogna. Però, la domanda di energia su un veicolo commerciale non finisce qui: ci sono componenti, sistemi, attrezzature che necessitano di una propria dote energetica per poter funzionare. Ma trarlo tutto dalla batteria determinerebbe una drastica riduzione dell’autonomia del veicolo. Ecco perché MAN Truck & Bus ha siglato una lettera di intenti con la startup Sono Motors, finalizzata proprio a verificare dal punto di vista economico come da quello tecnico quali vantaggi potrebbero derivare dall’installare dei pannelli solari sul MAN TGE. Una collaborazione mirata, orientata in particolare a testare le potenzialità applicative su tre varianti del più piccolo mezzo del Leone: il furgone tradizionale, il Combi con impianto di climatizzazione sul tetto e il furgone allestito con cella refrigerata.

In realtà, rispetto al primo test l’interesse è di verificare la possibilità di ottenere esclusivamente dall’energia solare un livello di autonomia sufficiente alle missioni quotidiane del veicolo, rispetto alle altre due versioni, invece, lo scopo è di creare l’energia necessaria per alimentare sistemi ausiliari, come l’impianto di aria condizionata o di riscaldamento o la refrigerazione del vano di carico.

Due finalità chiarite da Dennis Affeld, senior vice president, head of sales MAN Truck & Bus, che ha spiegato come «lo scopo è capire quanta energia può essere ricavata dalla tecnologia fotovoltaica nel corso dell’anno. Grazie a questa fase sperimentale, abbiamo la possibilità di valutare se la tecnologia può essere un effettivo vantaggio per i nostri clienti garantendo però anche la tutela dell’ambiente».

La scelta del costruttore di Monaco di Baviera è caduta sulla Sono Motors non a caso. Questa promettente realtà tedesca ha già realizzato una piccola vettura, la Sion, la cui carrozzeria è trattata, al posto della verniciatura, con strutture in polimeri che fungono da pannelli solari facendo ricorso a una tecnologia sviluppata ad hoc, definita Sono Solar. La stessa tecnica è stata adottata anche su un semirimorchio, ugualmente rivestito con questi speciali pannelli e in grado di generare fino ad 80 kWh all’ora.

Utilizzando un criterio empirico verrebbe da pensare che tante più superfici ci sono a disposizione, tanto più il potenziale energetico di questa tecnologia si esprima a meglio. E che quindi potrebbe essere maggiore se, invece di sfruttare la carrozzeria di un’auto lunga poco più di 4 metri e alta circa 1,60 (tanto misura la Sion), può sfruttare il tetto o altre superfici ben più grandi di un furgone. Tutto lascia presupporre, allora, che il MAN eTGE, veicolo concepito per missioni urbane o locali, con la cura Sono Solar potrebbe ritoccare in alto la sua autonomia (tarata sui 115 km) o trovare un aiuto importante nella distribuzione alimentare o di farmaci a temperatura controllata. Peraltro, senza avere aggravi in termini di tara, visto che la tecnologia di Sono Solar, come spiega Jona Christians, co-founder e CEO di Sono Motors, ha proprio in vantaggio di basarsi su «una piattaforma leggera e adattabile, ideale per veicoli commerciali elettrici».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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