La tecnologia c’è e paradossalmente si muove – è proprio il caso di dire – in maniera molto rapida. Parliamo di camion elettrici, apparsi già da qualche anno in versione prototipale, spesso sottoposti alla prova del lavoro in modo convincente e ora ottimizzati da molti punti di vista. Prendete per esempio il DAF CF Electric, un veicolo che il costruttore olandese arriva oggi a vendere ufficialmente (nel senso che chi lo volesse lo può già ordinare per vederselo poi consegnare a inizio 2021), dopo aver coperto un lungo percorso di sperimentazione e test. In pratica da quando è nato questa tipologia di CF è stata proposta, oltre che nella versione trattore 4×2 da 37 ton, anche in quella cabinato 6×2 con assale sterzante da 28 ton, ha effettuato test per oltre 150 mila chilometri, è stata messa al servizio di un’azienda di logistica come Renhus e della municipalizzata di Zwolle. Ma ciò che ha convinto DAF a iniziare la commercializzazione è il salto importante spiccato dalla tecnologia delle batterie agli ioni di litio che, rispetto alla generazione precedente, acquisisce un nuovo gruppo da 350 kWh di capacità, alleggerito di almeno 700 kg, in grado di generare quattro vantaggi di rilievo: infondere al motore maggiore potenza; incrementare la capacità di carico; conservare una temperatura costante all’interno (tra i 25 e 40 gradi Celsius) a prescindere da quella esterna e garantire quindi durata e prestazioni costanti; incrementare l’autonomia. E questo dato va enfatizzato, perché è esattamente doppio – vale a dire oltre 200 km – rispetto alle generazioni precedenti del veicolo. Ma l’autonomia è un dato freddo. Poi va calata nell’operatività quotidiana. E un veicolo per rifare il pieno di energia può attaccarsi alla propria stazione aziendale, che laddove sia da 300 kilowatt impiega appena 75 minuti per la carica, oppure può sfruttare a tale scopo i momenti di carico e scarico o quelli in cui l’autista è in pausa. Così facendo è stato calcolato che si riescono a percorrere fino a 500 km al giorno in modalità elettrica. Che comincia a essere una soglia di tutto rispetto in termini di produttività.
Ovviamente essendo un tipo di alimentazione tutto nuovo, anche l’approccio del veicolo va adeguato. E a questo scopo DAF fornisce un supporto in termini di simulazione dei percorsi, di consigli utili sulla ricarica, di efficientamento della pianificazione del veicolo.
Certo, poi bisognerà anche affrontare il problema dell’infrastruttura di ricarica, ma su questo aspetto DAF e il suo partner VDL non possono più di tanto. Anche perché mentre la tecnologia corre, gli sforzi pubblici al riguardo rimangono praticamente al palo. Ma questo è un altro discorso.