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Mercedes-Benz Vito, restyling 2020. Il nuovo di sostanza

Poca estetica ma tanta tecnologia. Il van di medie dimensioni della Stella si aggiorna, rinnovando l’intera catena cinematica, soprattutto per la versione a trazione posteriore. E la versione Tourer, con nuovo motore elettrico e un’autonomia portata a 421 km, indica la strada a venire

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Il Vito cambia. E guardando in che modo, è ipotizzabile che Mercedes-Benz Vans porti avanti, rispetto al suo van di medie dimensioni, due politiche ben ponderate. La prima consiste nell’eleggere la versione Tourer a una sorta di apripista, almeno per ciò che riguarda la catena cinematica. Prova ne sia che se ieri il diesel OM 654 era stato adottato in anteprima soltanto su questo modello, oggi va a equipaggiare anche la versione furgone. Si potrebbe presupporre che la stessa staffetta possa funzionare anche rispetto all’altra grande innovazione che oggi interessa il Tourer, vale a dire il propulsore elettrico da 150 kW/204 CV o, ancor più, l’annessa batteria da 90 kWh e ben 421 km di autonomia. Troppi, forse, per un furgone impegnato in missioni urbane, ma utili invece per corrieri o per chi si muove in distribuzioni di più ampio respiro e per le quali quei 184 km garantiti già oggi dall’eVito con motore da 85 kW/116 CV e batteria da 41 kWh, potrebbero non essere sufficienti.

I NUMERI DEI PROPULSORI DEL VITO
110 CDI
ant.
114 CDI
an
t.
114 CDI post. 114 CDI
4×4
cilindri/
disposizione
4 in linea 4 in linea 4 in linea 4 in linea
cilindrata (cm3) 1749 1749 1951 1951
potenza (kW/CV) 75/102 100/136 100/136 100/136
coppia (Nm) 270 330 330 330
cambio manuale
a 6 rapporti
manuale
a 6 rapporti
9G-Tronic 9G-Tronic
consumo
ciclo comb. (l/100 km)
6,5 6,5 6,1 6,6
emissioni CO2
ciclo comb. (g/km)
172 172 160 173
S
116 CDI
post
.
116 CDI
post
.
116 CDI 4×4 119 CDI post. 119 CDI
4×4
4 in linea

4 in linea 4 in linea 4 in linea 4 in linea
1951
1951 1951 1951 1951
120/163

120/163 120/163 140/190 140/190
380
380 380 440 440
manuale
a 6 rapporti
9G-Tronic 9G-Tronic 9G-Tronic 9G-Tronic
6,2


6,1 6,4 6,0 6,4
162 160 169 157 169

La seconda politica riguarda la distinzione tra versione a trazione anteriore e quella con trazione posteriore. Perché è evidente che più il tempo passa e più la forchetta tra le due assume lo stesso atteggiamento delle persone in tempi di coronavirus: si distanzia. Prova ne sia che oggi, i nuovi propulsori diesel OM 654 entrano sì nell’offerta per trasporto merci, ma confinata esclusivamente alla trazione posteriore. Al punto che, ormai, le due versioni finiscono per indirizzarsi a clientele completamente diverse. E non soltanto in ragione della missione (più o meno congeniale all’una o all’altra trazione), ma anche in relazione al prezzo.

L’interno del Vito rinnova rivestimenti e tessuti dei sedili (1), trova spazio agli estremi della plancia per nuove bocchette di ventilazione (2), mentre la parte centrale è incorniciata da un inserto lucido (3). Ma la novità principale riguarda i nuovi sistemi infotainment (4), visualizzati tramite un touchscreen da 7 pollici e che integrano Apple CarPlay e Android Auto oltre che, in combinazione con Mercedes PRO Connect, la navigazione con Live Traffic Information. Lo stesso monitor riflette anche le immagini della telecamera per la retromarcia a 180°, migliorata con segnali trasmessi in modo digitale.

Queste considerazioni, però, per essere argomentate hanno bisogno di vedere quanto di nuovo offra oggi sul Vito la casa della Stella. Novità peraltro opportune, perché l’ultimo consistente aggiornamento risaliva a fine 2014: da allora il mondo è cambiato e dallo stabilimento di Vitoria, in Spagna sono usciti 530 mila esemplari, giunti per il 70% nella disponibilità di artigiani e aziende medio-piccole (vale a dire con un parco massimo di 5 veicoli). E chissà se questa predominanza nel target di PMI, tradizionalmente meno votate all’innovazione, induca il costruttore tedesco a centellinare le tecnologie sviluppate negli anni e a testarle prima sul versante passeggeri.

Il Vito in versione 2020 si presenta all’esterno con poche novità estetiche, fatta eccezione della griglia, ridisegnata per affusolarne la forma, e dei fari forniti di nuovo look. In più, si amplia il catalogo dei colori con cui verniciare la carrozzeria e cambiano linee i cerchi in lega. Sotto al cofano, invece, la rivoluzione è considerevole. Perché l’e-Tourer, come anticipato, a partire da quest’estate adotterà la nuova trasmissione da 204 CV e disporrà di un carica batterie di bordo raffreddato ad acqua (OBL) con potenza di 11 kW e tempi di ricarica che vanno dalle 10 ore del wallbox ai 45 minuti della stazione di ricarica rapida. Come se non bastasse a partire da ottobre sempre il Tourer vedrà l’introduzione delle sospensioni pneumatiche Airmatic, in grado di adattare l’assetto alle circostanze e di rendere fluida la marcia anche su terreni accidentati, giocando sulla maggiore altezza libera dal suolo.

Il Vito per trasporto merci, invece, se nella versione elettrica conserva la stessa catena cinematica, nella versione diesel con trazione posteriore sarà equipaggiato di serie (e in optional in quella integrale) con il ricordato OM 654, un due litri a quattro cilindri articolato in quattro livelli di potenza (102, 136, 163 e 190 CV, rispettivamente con 270, 330 380 e 440 Nm di coppia), che promette tagli fino al 13% dei consumi, un incremento del comfort in termini di contenimento della rumorosità e delle vibrazioni ottenuto con uno speciale rivestimento delle pareti dei cilindri in grado di ridurre l’attrito e un taglio delle emissioni ottenuto con catalizzatore ossidante, filtro particolato con funzione catalizzante SCR, catalizzatore SCR con ricorso all’Adblue.

A dialogare con questo propulsore sulla catena cinematica è chiamato in esclusiva il cambio automatico 9G-Tronic, che consente di adattare la dinamica degli innesti alle esigenze di chi guida.

I sistemi di sicurezza e di assistenza sul Vito erano 10 e oggi diventano 13. Gli ultimi arrivati sono il Brake Assist attivo, il Distronic e lo specchio retrovisore interno digitale. Il primo è un sistema che, in presenza di un rischio collisione, compresi quelli con ostacoli fermi o pedoni, emette prima un segnale visivo e acustico e poi aumenta la pressione frenante se il guidatore reagisce o fornisce assistenza alla frenata attiva se questi non interviene.
Il Distronic, invece, serve a mantenere la distanza dal veicolo secondo l’impostazione del conducente, accelerando e frenando autonomamente con una potenza pari alla metà di quella massima, allertando il conducente se ne serve una maggiore.
Lo specchietto retrovisore interno digitale, infine, trasmette l’immagine di una telecamera HDR situata nel lunotto sul display dello specchio, restituendo una visuale priva di ostacoli e nitida anche in caso di cattiva visibilità, di quanto accade dietro al veicolo. Per di più con un campo visivo largo il doppio rispetto a quello visibile su uno specchietto convenzionale.

Il Vito a trazione anteriore, invece, è proposto con propulsori OM 622 sia nella cilindrata di 1,7 litri da 102 e 136 CV abbinati a un cambio manuale a sei rapporti. Il prezzo di questa versione in allestimento Worker è quello entry level: 22.598,10 euro (IVA inclusa).

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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