Da dove nasce l’esigenza di tracciare i rifiuti? Perché il Sistri, il sistema di tracciabilità telematico dei rifiuti nato nel 2010 e mai divenuto pienamente operativo, si è rivelato un fallimento? E come funziona il nuovo registro elettronico denominato «Rentri» che prenderà il via nel 2024? Quali sono i soggetti obbligati all’iscrizione? A queste e altre domande risponde il nostro mensile con un numero monografico interamente dedicato al trasporto e al tracciamento dei rifiuti: un settore sempre più sotto la lente e indicato come uno dei tasselli più importanti in chiave di economia circolare. Anche perché la tracciabilità, la trasparenza e la circolarità dei flussi sono considerate oggi caratteristiche essenziali – anzi rappresentano la precondizione – per poter parlare in maniera innovativa e sostenibile di qualsiasi altro aspetto legato alla gestione dei rifiuti.
Nel numero, in distribuzione in questi giorni e online sul nostro sito (puoi sfogliarlo qui), parliamo di quanti e quali sono i rifiuti prodotti in Italia e di come si trasportano, delle differenze tra Sistri e Rentri in termini di costi e operatività, del rapporto tra autotrasporto e tecnologia, di come avviene il tracciamento nei principali Paesi europei e di molto altro ancora.
Al centro anche una panoramica sul mercato dei veicoli con allestimenti per la raccolta rifiuti e su quanto di meglio verrà esposto a Ecomondo 2022 (vi segnaliamo, in tale contesto, il workshop di Federtrasporti sul valore del trasporto nell’economia circolare, che si terrà l’8 novembre alle ore 11 a Rimini Fiera).
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