Il motore e il tipo di alimentazione sono essenziali, così come la cabina per lo meno come comfort per l’autista e come interfaccia estetico e aerodinamica. Ma il camion di domani sarà sempre di più condizionato da una gestione informatica, da un processo di digitalizzazione che per ora è stato soltanto suggerito. E spingere alle estreme conseguenze questo percorso è costoso. E anche per questo il Gruppo Volvo e Daimler Truck hanno deciso di costituire un’ennesima joint venture (un’altra esistente è dedicata allo sviluppo delle fuel cell) finalizzata alla creazione di una piattaforma di veicoli software-defined con cui poter amplificare la trasformazione digitale.
Cosa significa «software-defined»?
Fermiamoci un attimo: cosa significa « software-defined» rispetto a un veicolo?
La risposta è abbastanza intuibile: se fino a ieri la guida di un veicolo dipendeva essenzialmente dai suoi componenti meccanici, vale a dire dalla sua parte hardware, oggi a rendere possibile la connettività di un veicolo, a far girare le plance digitali, gli Adas, gli assistenti alla guida e tante altre funzioni è un software. E proprio per questo anche in fase costruttiva è proprio questo software che orienta – e quindi «definisce» – le modalità con cui il veicolo si presenterà al conducente. Cosa cambierà questo approccio, per dirla in modo elementare, è che un domani, invece di discutere con il concessionario accessori e componenti del veicolo, l’acquirente potrà autonomamente attivare alcune funzioni per le quali il mezzo è o sarà predisposto. Perché le funzioni di cui parliamo potranno essere integrate anche nel corso del tempo e quindi messe a disposizioni degli utenti. Il parallelismo, quindi, porta allo smartphone, dotato di base di una serie di operatività, che però possono essere integrate tramite una lunga serie di app.
Tutto questo potrebbe paradossalmente stravolgere il concetto stesso di valore residuo, giacché nel corso del tempo le nuove funzionalità integrate tramite il software potrebbero accrescerne la qualità.
Daimler-Volvo: le ragioni dell’intesa
Quindi, per tornare alla joint venture, l’intenzione di Volvo Group e Daimler Truck è quello di creare una nuova società – che sarà paritetica (50% e 50%) e avrà sede a Göteborg, in Svezia – per sviluppare una piattaforma che possa funzionare come base per differenziare le caratteristiche digitali dei veicoli e insieme un sistema operativo dedicato specificatamente ai camion. L’intenzione cioè è quella di fare della nuova joint venture uno sviluppatore leader di hardware e software standardizzati. Questa base tecnica consentirà a Volvo Group e Daimler Truck, e potenzialmente ad altri partner, di fornire caratteristiche digitali differenziate per i propri prodotti, migliorando l’efficienza e l’esperienza dei clienti.
Daimler-Volvo: parola ai protagonisti
Martin Lundstedt, Presidente e CEO del Gruppo Volvo, al riguardo non ha dubbi: «Rendere il camion un dispositivo programmabile con hardware e sistema operativo standardizzati, così da consentire un rapido aggiornamento dei prodotti, darà a entrambe le aziende l’opportunità di creare valore sia per i nostri clienti sia per i loro clienti tramite servizi e soluzioni digitali differenzianti. La partnership è davvero la nuova leadership». Mentre Martin Daum, CEO di Daimler Truck, aggiunge che «lo sviluppo di una piattaforma software-defined comune con il Gruppo Volvo ci permetterà di trasformare i nostri veicoli in un dispositivo programmabile. Ci consentirà di creare caratteristiche digitali differenzianti per i nostri clienti di autocarri e autobus in tutto il mondo con una velocità e un’efficienza nettamente superiori».
La joint venture incorporerà le attuali attività e le risorse di entrambe le società. L’obiettivo di entrambi gli azionisti è quello di stabilire lo standard industriale per definire un sistema operativo per camion e di offrire i propri prodotti anche ad altre società. A tal fine, la joint venture fornirà come servizio una piattaforma di sviluppo comune, sulla quale i clienti potranno costruire livelli di software differenziati.
L’accordo siglato oggi è un preliminare, che dovrebbe diventare definitivo entro quest’anno, con l’obiettivo di chiudere la transazione finale nel primo trimestre del 2025.