Nuova flessione per il mercato dei veicoli industriali in Italia. Dopo il lieve ma temporaneo segnale di ripresa in settembre (+6,5%), che aveva interrotto un’estate difficile (sia in luglio che in agosto il comparto aveva fatto registrare un -6,9%), le immatricolazioni di mezzi pesanti tornano a flettere in ottobre. Il calo è del -2,4% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, con 2.184 unità immatricolate contro le 2.238 di ottobre 2023.
A pesare sulla contrazione dell’ultimo mese è soprattutto il segmento dei mezzi pesanti sopra le 16 tonnellate, che registra un calo del 3,3%, con 1.872 unità immatricolate e una perdita di volumi pari a 64 unità. Anche i veicoli leggeri fino a 6 t chiudono in negativo a -1,7%, mentre segnano un incremento di 11 unità le immatricolazioni dei medio-leggeri, tra 6,01 e 15,99 t (+4,5%).
Nel consolidato dei primi dieci mesi del 2024, le immatricolazioni segnano comunque un modesto +1,7% rispetto al periodo gennaio-ottobre dello scorso anno. Ma non è un risultato che soddisfa pienamente il settore. Paolo Starace, presidente della sezione veicoli industriali di Unrae, ha sottolineato infatti come «il trend negativo che sembra contraddistinguere il secondo
semestre di quest’anno evidenzia i limiti di un mercato che, senza interventi concreti, rischia
di subire una contrazione ancor più marcata. Se vogliamo scongiurare che questa flessione
caratterizzi anche tutto il 2025, è fondamentale un cambio di rotta, con azioni immediate e
incisive».
L’auspicio, per Starace, è che il settore riceva l’adeguata attenzione del legislatore nel corso dell’iter di approvazione della Manovra di Bilancio in Parlamento e che, in quest’ottica, «venga istituito un Fondo specifico per sostenere il rinnovo del parco circolante e la decarbonizzazione del trasporto pesante».