E’ arrivata a Porta Pia sotto le finestre del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la protesta dei camionisti, coordinata dall’Unione sindacale di base (USB), che era partita domenica scorsa con picchetti e manifestazioni in diverse zone della Campania, sostenuti da colleghi in altre regioni d’Italia, tra cui Marche, Lazio e Lombardia. Dal ministero guidato da Matteo Salvini però è arrivato solo un rinvio: incontro tecnico con i sindacati dopo l’11 marzo, giorno in cui al Mit è fissato il secondo appuntamento tra Governo e associazioni di categoria, dopo quello del 26 febbraio scorso.
Il movimento nato spontaneamente sui social, dove autisti e padroncini si confrontano quotidianamente, oggi è arrivato a Roma con una delegazione ha manifestato in mattinata nel piazzale di Porta Pia, rientrata ordinatamente nel primo pomeriggio. A una prima apertura, è seguito un rinvio. “Un atteggiamento che critichiamo con forza – si legge in una nota – nonostante un’apertura di massima da parte istituzionale a convocare un tavolo tecnico, le ingerenze delle associazioni padronali e dei sindacati collaborativi hanno reso impossibile un incontro odierno”.

“Il ministero dei Trasporti aveva dato un’apertura per una convocazione in mattinata – racconta Massimo Pedretti, responsabile logistica USB a Uomini e Trasporti – ma poi abbiamo saputo che per motivi di opportunità si è preferito fissare l’incontro con le rappresentanze dei lavoratori dopo quello con le categorie datoriali, fissato per l’11 marzo. Siamo stati quindi invitati – chiarisce Pedretti – a mandare una richiesta di convocazione con l’indicazione del prossimo presidio per organizzare un tavolo tecnico allargato alla organizzazione sindacali”.
Autisti e padroncini stanno cercando un’occasione per “ribadire nelle sedi istituzionali le ragioni della protesta e dello sciopero dei camionisti” tra cui, la tutela delle patenti professionali, migliori condizioni economiche, più investimenti sulla sicurezza e sugli aggiornamenti professionali.
“I camionisti di USB Autisti Riuniti – chiude un comunicato stampa diffuso dopo la manifestazione – torneranno a mobilitarsi, richiederemo una nuova convocazione di un tavolo tecnico: vogliamo che, per la prima volta sui problemi degli autotrasportatori, un Governo ascolti le ragioni di chi lavora nel settore, non più incontrando solo le associazioni padronali”.