Com’è noto lo scorso 18 settembre il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge per la revisione del Codice della strada. Il testo comincerà ora l’iter parlamentare con l’obiettivo governativo di approvarlo entro l’autunno: in questo momento, dunque, le nuove norme non sono ancora in vigore e potrebbero essere modificate. Fatto sta che le nuove misure prevedono regole più severe sull’uso dei cellulari mentre si guida e per chi viene trovato ubriaco ed è responsabile di reati gravi come la fuga dopo un incidente stradale: patente sospesa nel primo caso, revocata per sempre nel secondo in caso di recidiva.
IL FATTO
In particolare, per chi guida parlando al cellulare (senza viva-voce), la nuova normativa prevede sanzioni molto più alte – si passa dalla fascia 165-660 euro a 422-1.697 euro – con sospensione della patente di guida da quindici giorni a due mesi fin dalla prima violazione. Inoltre, in caso di recidiva nel biennio, oltre alla sanzione accessoria della sospensione della patente da uno a tre mesi (già prevista dal codice vigente), si è inserito il pagamento di una somma da 644 a 2.588 euro, oltre a una decurtazione dei punti dalla patente: 8 nell’ipotesi di prima violazione e 10 punti alla seconda violazione.
Appare dunque chiaro che bisogna prestare grandissima attenzione a tutte le fattispecie che coinvolgono l’uso del cellulare nell’abitacolo di guida.
LA DECISIONE
Una delle ipotesi che potrebbe generare maggiori incertezze è quella dell’utilizzo del telefono mobile quando si è in coda o in attesa a un semaforo. L’art. 173 del Codice della strada stabilisce infatti la punizione per l’illecito uso del cellulare solo «durante la marcia», per cui, per sottrazione, non è prevista alcuna sanzione se ci si trova in sosta o in fermata.
Tuttavia, ci sono casi in cui non è chiaro se il veicolo è da intendere fermo o in marcia, come per esempio, appunto, in coda nel traffico o in attesa a un semaforo. Le code, si sa, non sono tutte uguali: alcune sembrano interminabili mentre per altre si procede a scatti con soste, rallentamenti e improvvise accelerazioni. In questo caso la giurisprudenza è piuttosto concorde e fa riferimento alla sentenza 23331/2020 della Cassazione. Secondo la Corte suprema è lecito usare il dispositivo solo se la congestione è tale da costringere i veicoli a restare fermi abbastanza a lungo, ma se si procede «a singhiozzo», il conducente deve mantenersi sempre pronto a riprendere la marcia e l’utilizzo di uno strumento elettronico intralcerebbe ulteriormente il traffico.
LE CONSEGUENZE
In sostanza, dunque, usare il dispositivo mobile in coda con le mani è un illecito, a meno che non si tratti di una congestione di traffico tale da tenere fermo il veicolo per molto tempo. A scanso di equivoci il consiglio è di tenere le mani lontane da cellulari e simili e utilizzare apparecchi vivavoce che non danno adito a dubbi o interpretazioni.