Viadotti autostradali chiusi, divieti austriaci sull’asse del Brennero, caro navi, completamento dell’attuazione del protocollo d’intesa. Sono i temi sui quali Unatras, l’Unione nazionale delle associazioni dell’autotrasporto merci, chiede al ministro De Micheli un incontro urgente per cercare soluzioni rapide ed efficaci.
In una nota indirizzata al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il sindacato spiega infatti che «con l’inizio del nuovo anno, l’emergenza viabilità è esplosa prepotentemente in alcuni snodi viari del nostro Paese, mettendo a repentaglio la sopravvivenza del nostro comparto… già fiaccato dalla crisi economica».
Nella lettera Unatras elenca i vari problemi, infrastrutturali e non, che preoccupano il trasporto merci su strada. La chiusura al traffico pesante del Viadotto Cerrano sulla A14, ad esempio, «rappresenta una vera e propria emergenza nazionale, se pensiamo che si tratta di un’arteria vitale non solo per le economie delle Regioni Abruzzo e Marche (più direttamente coinvolte dalla chiusura), ma anche per i traffici lungo la direttrice Nord-Sud del Paese che… stanno subendo gravi penalizzazioni». Drammatiche sono poi le condizioni della viabilità in altri importanti snodi, come quelli «della E45, dove i ritardi accumulati nella riapertura totale del Viadotto Puleto – avvenuta dopo 260 giorni – hanno fatto emergere le criticità viarie tra Toscana e Romagna» e della Regione Liguria «in cui, alle note problematiche per il crollo del Ponte Morandi, si sono aggiunti di recente anche i rallentamenti sui principali collegamenti autostradali per il crollo del viadotto sulla A6 Savona/Torino ed i forti disagi sulla A26 e sulla Autostrada dei Fiori».
Unatras punta il dito anche sulla situazione della direttrice del Brennero, dove «per far giungere le nostre merci sui principali mercati europei, (i nostri trasportatori – NdR) devono subire le decisioni dell’Austria. Questo Paese, infatti, sta proseguendo in maniera imperterrita nella sua politica volta ad introdurre nuovi divieti al solo fine di penalizzare il nostro export, ignorando anche l’invito a una decisione in merito da Lei rivolto di recente al nuovo Commissario UE ai trasporti».
«Pertanto, anche alla luce di quanto sta avvenendo con il caro navi – conclude la lettera – riteniamo opportuno che Lei convochi urgentemente un incontro per trovare soluzioni rapide a tutte queste emergenze che, vista la gravità della situazione, rischiano di sfociare in forme di protesta incontrollate. L’incontro è altresì necessario per effettuare una verifica sull’attuazione del protocollo d’intesa del 19 novembre 2019 per il quale… le associazioni dell’autotrasporto aderenti al coordinamento Unatras avevano deciso di sospendere il fermo dei TIR, ma solo a fronte di precisi impegni da parte del Governo… di cui solo alcuni sono stati mantenuti (accise, risorse strutturali e per gli investimenti)».
Secondo Unatras, i temi del protocollo ancora da affrontare sarebbero molti, tra cui quello della ripubblicazione dei costi di esercizio, dell’istituzione del tavolo tecnico sui tempi di pagamento alla presenza del MEF e dell’immediata emanazione del decreto interministeriale per accelerare il rinnovo del parco veicolare, oltre ad altre questioni rimaste fuori dai provvedimenti governativi, come il perfezionamento della norma sulle revisioni ai privati e la non applicazione degli ulteriori oneri burocratici e amministrativi per i possessori di cisternette per il gasolio fino a 9 mc.