Tre giorni. È questo illasso di tempo concesso dall’autotrasporto al neo ministro dei Trasporti,Maurizio Lupi. Perché ad appena 72 ore dal suo insediamento è partita lamissiva di Unatras, contenente gli auguri rituali, ma soprattutto una richiestadi incontro urgente.
Di cosa vuol parlare Unatras?C’è un po’ di tutto: dallenorme sui costi minimi (rispetto al quale ci si aspetta «una linea di continuitàcon quanto fatto dai precedenti governi») a quelle che affidano alle province latenuta dell’Albo degli autotrasportatori (e qui ci si augura che possano «svolgerequesta attribuzione»).Ma soprattutto il piattoforte è costituito dai controlli, il cui sistema va rivisto e corretto perestenderlo a tutta la filiera, dal contenimento dei costi massimi (gasolio,assicurazioni, ecc.) e soprattutto dalla partita – ancora aperta – del rimborsoeconomico del cosiddetto «ecobonus» per il quale è pendente il giudizio dellaCommissione U.E.
Sempre rispetto all’Europa,c’è il tema del cabotaggio, con la paventata liberalizzazione, rispetto allaquale – ricorda Unatras – «il nostro ministero ha già assunto in sedecomunitaria una posizione di netta contrarietà». L’auspicio quindi anche qui èche «l’Italia continui a difendere le proprie imprese, così come stanno facendomolti altri Stati europei».
A chiudere l’elenco deicahier de doleance arriva pure il tema della spendibilità dellerisorse («il relativo iter deve ancora giungere al termine»), il sistema SISTRI(«c’è necessità di un approccio da rivedere completamente soprattutto intermini di semplificazione e contenimento dei costi per le imprese»).
Insomma, di carne al fuococe n’è tanta. Ora sta al neo ministro scegliere il momento in cui iniziare a «impiattarla». Si dice così, no?