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Ultimatum dell’Aite (eccezionali) al governo: o risposte concrete entro settembre o fermo

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Il settore dei trasporti eccezionali attende da tempo semplificazioni e snellimenti burocratici in grado di metterlo in condizione di competere con omologhe imprese europee. E stavolta tra decreto Sviluppo e dintorni ci si attendeva qualcosa di concreto. E invece tutto è stato vanificato, al punto che adesso l’AITE-Associazione Italiana dei Trasporti Eccezionali (aderente a Confetra) ha fatto un cerchio rosso sul calendario: se entro il 30 settembre non arrivano risposte certe si spengono i motori e si fermano i servizi di trasporto.
Cosa vuole nei fatti l’Aite? “Un pacchetto di modifiche legislative risponde il Presidente dell’associazione, Antonio Catiello – per semplificare e razionalizzare almeno in parte il complesso regime autorizzatorio dei trasporti eccezionali. Sono modifiche a costo zero per lo Stato che apporterebbero benefici alle imprese del settore e le avvicinerebbero ai competitor europei dove le procedure per i trasporti eccezionali sono molto più snelle che nel nostro Paese”.
Esempi? Alcuni sono di natura burocratica, come l’allungamento della validità delle autorizzazioni o l’introduzione di termini brevi per l’ottenimento delle autorizzazioni stesse. Altri hanno carattere più tecnico, come l’interpretazione omogenea alle disposizioni in materia contenute nel Codice della Strada, quali la natura e la tipologia della merce da trasportare, gli agganciamenti tra motrici e rimorchi, la sporgenza laterale del carico.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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