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Uggè replica a Confetra sui pedaggi: «Non sa di cosa parla: le loro aziende non hanno neanche un Tir»

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«Quando la ragione e la non ragione si toccano, si ha una scarica elettrica. E questo si chiama polemica». Lo scriveva Wilhelm August von Schlegel e, con buona probabilità, stava pensando all’autotrasporto italiano. Ora, non staremo qui a stabilire distinguo tra “ragione e non” nella polemica scatenata dalla nota di Confetra, con cui si accusavano le associazioni dell’autotrasporto di incamerare parte dei 200 milioni di euro che lo Stato concede agli autotrasportatori sotto forma di rimborsi dei pedaggi e quindi si proponeva di sostituire questo metodo, giudicato «scandaloso», con lo sconto immediato ai caselli. Ciò che è certo è che la nota ha scatenato una scarica elettrica nel presidente di FAI-Conftrasporto, Paolo Uggè, anche perché coinvolto direttamente nella polemica (visto che in particolare si puntava il dito contro FAI Service). E proprio Uggè oggi risponde per le rime, avanzando innanzi tutto, diverse ipotesi sulle ragioni che avrebbero spinto Confetra a fare simili dichiarazioni: «Volontà di fare disinformazione? Semplice superficialità dettata dal fatto magari di trovarsi a commentare una realtà alla quale si è poco interessati, visto che chi ha rilasciato quelle dichiarazioni si occupa principalmente di intermediazione e rappresenta dunque imprese che non possiedono neppure un Tir?». E poi, entrando nel merito Uggè ipotizza che «forse ai signori di Confetra sfugge il fatto che la Corte dei Conti ha stabilito le difficoltà tecniche di concedere gli sconti direttamente ai caselli… senza contare che con lo sconto ai caselli l’impegno per lo Stato passerebbe da una cifra nettamente inferiore a quella di 200 milioni di euro circa erroneamente indicata da Confetra, a una esorbitante. Due, tre miliardi di euro l’anno?».
Rispetto poi agli attacchi alle associazioni di categoria e alle autostrade, «i signori di Confetra – aggiunge Uggè – forse ignorano anche che gli sconti appartengono direttamente alle imprese e non alle associazioni e che le autostrade, a loro volta, non hanno alcun beneficio economico dal momento che parliamo solo di trasferimenti». Da ultimo, conclude Uggè, «distribuendo gli sconti a tutti ai caselli come intenderebbe gestire la cosa Confetra con i trasportatori stranieri? E con i trasportatori conto proprio? Domande per le quali aspettiamo una risposta. Sperando sia meno superficiale e disinformata delle ultime affermazioni».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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