L’equo compenso «non deve essere solo una risposta giurisdizionale» ma piuttosto «una fortissima leva per qualificare, valorizzare e riconoscere il contributo professionale in questa fase». Sono parole pronunciate dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, intervenendo al webinar globale organizzato dall’OIL in occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro 2021, per ribadire la necessità di riprendere la battaglia su questa tema.
Ovviamente, un settore come l’autotrasporto è molto sensibile a un concetto come quello dell’equo compenso, visto che negli ultimi anni ha visto dequalificare il proprio valore a causa di dinamiche concorrenziali che hanno sempre di più giocato al ribasso. Non stupisce quindi la pronta reazione sul tema del presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, che ha espresso soddisfazione per le parole del ministro Orlando, sottolineando che è con «l’equo riconoscimento dei costi incomprimibili che si realizza maggior sicurezza e si riconosce il giusto valore ai sacrifici di tanti piccoli operatori».
Uggè poi si è detto d’accordo con Orlando anche rispetto al perimetro del principio, molto più largo rispetto a quello giurisdizionale, in quanto si tratta «di una risposta di civiltà che valorizza tutto il mondo delle piccole imprese e dei più deboli».
Il presidente di Conftrasporto ha anche contestualizzato l’argomento rispetto all’approvazione del PNRR, giudicandolo «sicuramente uno strumento eccezionale», ma da accompagnare con il «principio doveroso del sostegno delle fasce più deboli presenti sia nel mondo delle professioni che delle piccole imprese».
Perché, conclude Uggè, lo Stato deve «evitare lo sviluppo di un mercato nel quale lo sfruttamento la fa da padrone».