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Uggè contro Toninelli: «La politica che blocca le infrastrutture penalizza l’economia italiana»

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È preoccupato Paolo Uggè. Il vicepresidente di Confcommercio e di Conftrasporto non riesce a trovare una giustificazione logica alle intenzioni manifestate dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, di voler trattare con la Francia uno stop ai lavori della Tav Torino-Lione. «Come pensa Toninelli che l’economia europea possa diventare competitiva e confrontarsi con le economie di altri Paesi?», si interroga Uggè e poi spiega che «senza la Tav, che è un corridoio multimodale, non solo si penalizzano gli spostamenti da ovest a est ma anche le merci italiane che provengono dal Mezzogiorno. Lo stesso porto di Genova senza un collegamento con il corridoio cinque perde in funzionalità».

Uggè si dice perfettamente consapevole del diritto di governare chi ha ricevuto consensi in tal senso, ma evidenza però «come le scelte del governo producano solo penalizzazioni per l’intero ciclo produttivo nazionale». Anche perché, secondo il vicepresidente, le dichiarazioni del ministero sembrano animate da un disegno ancora più generale, che va oltre cioè la semplice Tav e punta a «bloccare l’infrastrutturazione» complessiva. E per argomentare tale affermazione Uggè cita le affermazioni del ministro sulla Gronda e sulla necessità di realizzarla definendole «dilettantesche». Da qui l’invito di Conftrasporto al ministro a riflettere e ai cittadini di farsi sentire.

 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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