Sciopero o non sciopero? Questo è il dilemma che sta tenendo banco nell’autotrasporto, dopo la discussa «sospensione dei servizi per causa di forza maggiore» derivante dall’esplosione dei costi del carburante proclamata da Trasportunito per la giornata di oggi 14 marzo. La stessa associazione, dopo le pressioni ricevute dalla commissione di garanzia per gli scioperi, secondo la quale la protesta va revocata perché non sono stati rispettati i termini di preavviso, ha diramato una nota in cui precisa che non si tratta di uno sciopero, ma di una «libera decisione degli autotrasportatori che non riescono ad affrontare i maggiori costi causati dall’aumento del prezzo del gasolio».
Trasportounito ha spiegato che oggi comunque resteranno fermi almeno 70.000 veicoli industriali. «E ciò accade indipendentemente da qualsiasi sostegno e coordinamento fornito dalla nostra associazione a livello nazionale», precisa la nota, aggiungendo che «solo grazie all’intervento in extremis di molte società della committenza, che hanno riconosciuto all’autotrasporto una parte degli extra costi in tariffa, il numero dei mezzi che non partiranno, non sarà di quattro volte maggiore». L’associazione, dunque, da un lato ribadisce che non è mai stato proclamato un «fermo nazionale», dall’altro lascia intendere che oggi molte imprese decideranno liberamente di fermarsi spegnendo i motori.
Intanto nella serata di ieri alcune decine di camion aderenti a Trasportounito hanno effettuato vari blocchi sui tratti casertani delle autostrade A1 nei pressi di Caserta Sud e Santa Maria Capua Vetere e A30 all’altezza di Nola (fonte: Ansa). Qualche camion ha effettuato blocchi anche su arterie statali, come la 372 Telesina. La circolazione sarebbe comunque tornata regolare già stamattina sulle autostrade e strade campane.
Si è trattato infatti di blocchi parziali, con gli autotrasportatori che hanno lasciato libera una corsia. La protesta, secondo quanto riferisce l’Ansa, è poi rientrata con la mediazione della Polizia Stradale, mentre la stragrande maggioranza dei camionisti aderenti alle nove sigle riunite in Unatras non stanno protestando in attesa dell’incontro di domani con il governo.