Veicoli - logistica - professione

HomeProfessioneUfficio trafficoSocietà logistica di Pavia evade 1,6 milioni di euro

Società logistica di Pavia evade 1,6 milioni di euro

Secondo la Guardia di Finanza l'azienda lombarda non ha pagato per quattro anni tasse e contributi e ha utilizzato anche 138 lavoratori irregolari. In caso di condanna la società dovrà pagar tutti i contributi non versati e una multa di 150 mila euro per l'irregolarità degli addetti

-

Un’altra società logistica e di trasporto merci su strada è finita nel mirino della Guardia di Finanza per presunte irregolarità fiscali. Secondo le Fiamme Gialle l’azienda, con sede a Pavia, avrebbe messo in atto «un meccanismo fraudolento volto alla sistematica evasione fiscale e contributiva», non solo evadendo le imposte ma anche utilizzando lavoratori in modo irregolare, ben 138 nell’arco di 4 anni.

A seguito delle indagini i finanzieri hanno scoperto un mancato versamento dell’Iva per circa mezzo milione e un indebito utilizzo di costi per oltre 2 milioni, con un’evasione delle imposte dirette di oltre 480 mila euro. I costi indebitamente dedotti hanno poi permesso di non dichiarare un’ulteriore Iva per circa 600 mila euro. In tutto, quindi, quasi 1,6 milioni di evasione fiscale.

Più complesso il meccanismo fraudolento usato per l’evasione contributiva legata ai lavoratori irregolari: «La società – ha spiegato il procuratore Fabio Napoleone – ha utilizzato due società-schermo, prive cioè di una propria struttura operativa e amministrativa, per impiegare in 4 anni, dal 2019 al 2022, 138 lavoratori irregolari». Secondo quanto ricostruito dalla Gdf, la società selezionava e assumeva dipendenti che venivano illecitamente somministrati attraverso un appalto di manodopera non genuino, affidato alle due società-schermo che non versavano contributi previdenziali né assistenziali a tutti i lavoratori.

Solo per l’impiego dei lavoratori irregolari, la società dovrà pagare sanzioni per 150 mila euro, che si sommano al recupero completo di tutti i contributi non versati. La Procura sottolinea infatti il “consistente giro d’affari”, ricostruito nelle indagini, «conseguito attraverso l’omesso versamento dell’Iva e l’utilizzo di manodopera irregolare che, attraverso l’indebito risparmio d’imposta, consentiva alla società di ottenere un ingiusto vantaggio concorrenziale a discapito delle imprese oneste operanti sul territorio nazionale in modo corretto».

Redazione
Redazione
La redazione di Uomini e Trasporti

close-link