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Si ribalta in A14: quando si riprende gli consegnano la multa per manomissione del tachigrafo

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Erano le sei del mattino del 24 luglio quando, lungo il tratto pescarese della A14, un camion di un’azienda di autotrasporto di Torino, con filiale operativa a Foggia, è uscito fuori di strada adagiandosi su un lato, qualche centinaia di metri prima di una galleria. La prima notizia è che in quel momento, evidentemente in virtù dell’ora, non c’erano delle code. La seconda è che l’autista, un foggiano di 53 anni, non ha subito particolari conseguenze dall’incidente, tranne che per qualche ferita e qualche contusione giudicate comunque guaribili in sette giorni.

Fatto sta che quando si è ripreso, gli agenti di polizia stradale di Pescara Nord gli hanno consegnato un verbale di 1.736 euro, gli hanno fatto presente che la sua patente era stata “alleggerita” di 10 punti e che lo stesso documento gli sarebbe stato sospeso fino a tre mesi. Le ragioni di questa comunicazione, soltanto apparentemente fuori luogo, era conseguenza dei controlli effettuati sul camion incidente, dai quali emergeva che il tachigrafo, malgrado il veicolo fosse in movimento, era in posizione «riposo». Com’era possibile? Semplice, un sistema elettronico governabile a distanza manometteva lo strumento di registrazione e quindi permetteva di  non rispettare la normativa sui tempi di guida e di riposo. Ovviamente mettere in correlazione l’incidente con la manomissione è impossibile. Certo è che viaggiare già alle 6 del mattino con un congegno che “salvaguardi” le ore di guida fa pensare a un’elusione regolare o generalizzata. Così com’è certo che la stessa sanzione, dello stesso importo è stata comminata oltre che l’autista, anche all’azienda di cui era dipendente

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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