Non torna la pace sulla A21. Nel momento in cui scriviamo (alle ore 16 del 6 luglio) si registrano 4 chilometri di cosa tra Piacenza Ovest e Castel S. Giovanni in direzione Torino. E qualche ora prima la situazione era ancora peggiore con uscita obbligatoria a Voghera per chi era in arrivo da Tortona. Alle 8, addirittura, la colonna già superava gli 11 chilometri. Poi intorno alle 9 l’autostrada è stata riaperta (cosa già avvenuta ieri sera per l’altra carreggiata), ma i rallentamenti persistono. Tutte conseguenze del gravissimo incidente che ieri pomeriggio, intorno alle 17, ha avuto come teatro proprio questa autostrada. Ha coinvolto tre camion nel territorio del comune di Lungavilla all’altezza del casello di Casteggio (Pavia), anche se di fatto sono stati due a scontrarsi in modo violento per ragioni ancora al vaglio degli inquirenti e a provocare un’immediata esplosione, seguita dalla creazione di una colonna di fumo e fiamme decisamente alta e visibile anche da molto lontano. I vigili del fuoco hanno parlato di un carico di bobine metalliche su uno dei veicoli; sull’altro evidentemente c’era un materiale esplosivo non ancora accertato.
La macchina dei soccorsi si è messa in moto in fretta, coinvolgendo oltre ai vigili del fuoco anche un elicottero arrivato da Milano, tre ambulanze da Voghera, Casteggio e Pavia e un’auto medica da Pavia. Ma paradossalmente, al di là di un autista di 60 anni ferito in modo non troppo grave e comunque ricoverato al policlinico San Matteo di Pavia per accertamenti, i sanitari sono rimasti abbastanza spiazzati dal fatto di non trovare gli altri uomini alla guida dei camion.
Piano piano poi il mistero si è chiarito. Il primo in modo tragico: quando i vigili del fuoco hanno terminato di spegnere le fiamme, al di sotto dei veicoli hanno rinvenuto il corpo di un uomo completamente carbonizzato. Per ora, peraltro, non è stata diffusa l’identità della persona.
A quel punto mancava ancora da rintracciare il corpo del terzo autista che i vigili del fuoco erano convinti fosse rimasto intrappolato tra le lamiere contorte del veicolo. Così hanno aperto a colpi di cesoie e divaricatori la cabina senza però trovare alcunché. Tanto che fino a ieri sera le cronache, nel tracciare il tragico bilancio della giornata, parlavano di un morto, un ferito e un disperso. Anche se non si capiva ancora come e dove fosse andato a finire. A quasi 24 ore dall’evento la verità è venuta a galla: il terzo autista coinvolto in realtà aveva assistito all’evento, aveva sentito l’esplosione e viste le fiamme levarsi in cielo, ma avendo ancora forza e tanta paura è sceso di tutta fretta dalla cabina del camion e si è messo a correre. E ha corso tanto per arrivare il più lontano possibile, terrorizzato dalla prospettiva che ci sarebbero state altre esplosioni.