Mihindukulasuriya Patabendige Cansious Premasiri Fernando. È il nome della vittima di un tremendo scontro frontale tra il suo furgone e un camioncino a Montorio, nel Veronese. Mihindukulasuriya era nato in Sri Lanka sessantuno anni fa, per poi trasferirsi a Verona e lavorare come conducente di mezzi commerciali. Ieri mattina, poco dopo le 7, l’autista cingalese dopo aver effettuato una consegna di pane e riprendere il suo giro, si dirigeva verso il vicino ingresso della tangenziale, ma lungo quella strada il suo mezzo veniva centrato da un autocarro che arrivava in direzione opposta. Al volante di quest’ultimo c’era R.B., 42 anni, veronese, che secondo i primi accertamenti stava guidando con un tasso alcolico molto elevato.
Il violento impatto tra i due mezzi non ha lasciato scampo a Mihindukulasuriya, che è morto sul colpo per la gravità delle ferite riportate, schiacciato tra il muso del camion e il muro che separa la strada dalla pista ciclabile e dal fosso.
Secondo i testimoni presenti il camioncino si è spostato verso l’altra corsia di marcia improvvisamente, in un tratto con leggera curva a sinistra, senza lasciare possibilità al conducente del furgone di provare una manovra evasiva per evitare l’impatto.
L’investitore è ora in ospedale in condizioni critiche e in terapia intensiva, ma nel frattempo è stato imputato di omicidio stradale, con l’aggravante del tasso alcolemico fuori norma. Un reato che prevede, lo ricordiamo, fino a 12 anni di carcere. Tra l’altro il 42enne non avrebbe potuto mettersi alla guida del suo mezzo, perché la patente gli era stata revocata per ben tre volte, sempre col motivo della guida in stato di ebbrezza: un provvedimento della durata di tre anni, ancora in corso. Quindi, oltre alle possibili conseguenze per aver causato l’incidente, rischia anche una multa di oltre 30 mila euro e un anno di carcere.
I due veicoli sono stati sottoposti a sequestro penale e messi a disposizione del pubblico ministero, Carlo Boranga.