In questo momento la rete autostradale ligure è il posto più caldo d’Italia. E non solo per via del torrido clima, ma perché code e caos regnano sovrani sull’asfalto. Tra tre giorni il nuovo Ponte Genova San Giorgio (questo è il nome del nuovo viadotto sul fiume Polcevera, progettato da Renzo Piano che sarà inaugurato lunedì 3 agosto) sarà finalmente operativo, ma ciò che preoccupa è che intorno a esso il sistema autostradale pare essere andato in tilt.
Una situazione che, peraltro, va avanti da parecchio tempo, specialmente sul nodo genovese, per colpa dei molteplici cantieri di messa in sicurezza delle gallerie disseminati lungo diverse autostrade: A7, A12, A26 e A10. Le mancate o ritardate riaperture, i restringimenti di carreggiata, le deviazioni creano serpentoni di veicoli che in alcuni casi, e con sempre maggior frequenza, superano i 10 km con picchi di 20 e mandano in tilt anche la viabilità urbana.
Anche oggi, per esempio, si registrano infatti traffico intenso e code. Addirittura fin dalle prime ore della giornata in A10 e A26, le autostrade più problematiche. Al mattino si erano già formate file per i cantieri sulla A10 tra Varazze e Arenano, in direzione Genova. Poi intorno alle 11,00, sempre in A10, altra coda di 5 km tra Genova Aeroporto e il bivio con la A26, in direzione Savona.
Sulla A12, in direzione Livorno, ecco una nuova coda tra Genova Nervi e Rapallo per traffico congestionato e un’altra fila di 6 km tra Recco e Chiavari, in direzione Livorno.
Anche in A7 la viabilità era complicata da 2 km di mezzi in fila indiana tra Genova Bolzaneto e Busalla e 3 km tra Genova Sampierdarena e il bivio A7/A12. Infine in A26 ulteriore coda tra il bivio A26/A10 e Masone, sempre per lavori.
Per quanto riguarda i caselli, sulla A10, la stazione di Genova Pegli resta chiusa, in entrata verso Genova e in uscita per chi proviene da Savona. Sempre sulla A10 la stazione di Genova Pra’ è chiusa in entrata verso Genova. Per entrambe la riapertura dovrebbe avvenire entro il 3 agosto.
Nel frattempo Aspi ha annunciato di avere concluso il piano di ispezioni sulle 285 gallerie della rete ligure che Autostrade per l’Italia ha effettuato sulla base delle prescrizioni del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Un lavoro effettuato da una task force di 1200 tecnici, in modalità continuativa, 24 ore su 24, mentre – spiegano ad Autostrade – «by-pass fissi consentono il flusso di veicoli, escludendo così la possibilità di chiusura diurna delle tratte che resteranno ancora interessate, fino ai primi giorni di agosto, da cantieri di manutenzione sulle gallerie dove sono stati identificati prevalentemente difetti costruttivi».
Amaro il commento del Governatore ligure Toti sui social: «Vedere buona parte dei cittadini passare dalla rabbia a una sorta di rassegnazione, a tratti ironica, è una cosa avvilente e sintomo che chi è artefice di tutto quello che sta accadendo sulla nostra rete autostradale qualcosa la sta sbagliando – ha commentato – Vedo sempre le immagini su Facebook, nei gruppi e di singoli cittadini, dove, in modo collaborativo, le persone si scambiano segnalazioni e foto… Una collaborazione reciproca che però fa sentire forte quanti disagi i liguri, i lavoratori e i turisti che vengono nella nostra regione, devono subire ogni giorno».
È chiaro che gestire il traffico con tanti cantieri aperti e in un network così strettamente connesso di strade e collegamenti diventa quasi impossibile, se il sistema è messo sotto stress. Però la sensazione è che la situazione sia stata sottovalutata e che adesso sia troppo tardi per recuperare. Speriamo che la fine delle indagini sulle gallerie riporti pian piano alla normalità.