L’autotrasporto che viaggia lungo la dorsale adriatica è stufo di fare code lungo la A14 e di perdere quindi tempo e soldi. E così, guidato da Fai-Conftrasporto Adriatico (che coordina le Federazioni di Marche, Romagna, Ferrara e Rovigo) pretende un risarcimento dei danni che ha subito. A livello giuridico, l’azione, a cui possono aderire le aziende e gli operatori interessati, indipendentemente dalla propria provincia di origine, è riconducibile alle responsabilità contrattuali ed extracontrattuali del concessionario Autostrade per l’Italia dall’inizio dei disagi, per danno emergente e lucro cessante connessi ai ritardi, mancate consegne, costi di attesa, mancati incassi, sanzioni, disagi e stress psicofisico.
«Dopo decine di incontri, tavoli tecnici e istituzionali, interrogazioni parlamentari e istanze di dissequestri, – spiega il presidente della Fai Marche e coordinatore Fai Adriatico Natalino Mori – il tratto autostradale fra Porto sant’Elpidio e Pescara si conferma il collo di bottiglia della viabilità italiana. A pagarne le spese i cittadini, i turisti, chi opera in mobilità ma soprattutto i trasportatori». Eppure davanti a questa situazione e alle tante proteste, non si fa un passo in avanti, né si è sfruttato il lockdown per migliorare per quanto possibile la situazione. «Per questo abbiamo deciso di seguire l’unico sentiero che consente di accertare le responsabilità di un danno per lo meno sotto il profilo giuridico – continua Mori – visto che su quello morale è inevitabile non riporre alcuna aspettativa.
Sabato 18 luglio alle ore 11, nella Sala Convegni del Centro Agroalimentare di San Benedetto del Tronto, si terrà un incontro informativo con tutti gli operatori interessati ad aderire all’iniziativa, alla quale si potrà partecipare anche in videoconferenza contattando uno dei seguenti recapiti:
Giuseppe Montagnese: segreteria@faiferrara.it Mob. 3482243819;
Celestino Cameli: segreteria@faimarche.com Mob. 3357707063.
Per ogni info: Natalino Mori – natalino.mori@transariatico.it – 335 6980199
