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Il trasporto intermodale di semirimorchi in attesa della Bologna-Prato: l’avanzamento dei cantieri in estate

Una volta c’erano due tappi sulla linea ferroviaria che impedivano il transito di semirimorchi P400 e di container High Cube: la galleria di Cattolica e la Bologna-Prato. Poi, qualche anno fa il primo è stato rimosso e adesso, entro un anno, anche il secondo – collocato lungo il corridoio ferroviario Scandinavia–Mediterraneo – dovrebbe fare la stessa fine…

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I lavori lungo la tratta ferroviaria Bologna-Prato, necessari per permettere il passaggio di treni merci adibiti al trasporto di semirimorchi P400 e di container High Cube procedono puntuali. Sembra una notiziola secondaria, in realtà non lo è sia per ragioni logistiche, sia per ragioni infrastrutturali. 

I due tappi per il transito dei semirimorchi P400

L’intermodalità in Italia è una sorta di chimera, tanto agognata, ma troppe volte frenata da una carenza infrastrutture. Per la precisione, fino a qualche anno fa lungo la penisola esistevano due tappi, che impedivano il traffico su rotaia dei semirimorchi, in particolare di quelli P400, secondo gli standard in vigore nel resto d’Europa: la galleria di Cattolica, per quanto riguarda la linea adriatica, e la Bologna-Prato – appunto – per quanto riguarda la linea tirrenica. E quindi, semirimorchi delle dimensioni ricordate che dall’Europa scendevano in Italia non potevano viaggiare. Poi il collo di bottiglia di Cattolica è stato rimosso qualche anno fa e adesso è instradato a fare la stessa fine anche quello sulla Bologna-Prato, che peraltro – lo ricordiamo – è posta in seno al Corridoio ferroviario Scandinavia–Mediterraneo.

Cosa è stato fatto questa estate e cosa si farà fino a metà novembre

La fase estiva del cantiere, infatti, è andata avanti come da programma fino al 9 agosto richiedendo la chiusura della tratta Pianoro–S. Benedetto Val di Sambro, estesa poi fino all’8 settembre alla tratta S. Benedetto Val di Sambro–Vernio. Adesso inizia l’ultima fase di lavori fino al 15 novembre nella tratta Pianoro–San Benedetto Val di Sambro. Cosa che comporterà la sospensione della circolazione dei treni tra le 9.30 e le 13.30 dei giorni feriali. In quelli festivi (in tutti: 28-29 settembre; 12-13, 19-20, 26-27 ottobre; 9-10,16-17 novembre) si lavorerà dalle 9.30 del sabato alle 16.30 della domenica, interrompendo il traffico sull’intera linea fra Pianoro e Prato.

Il fattore complessità: allargare 17 gallerie

RFI ha spiegato in una nota come i lavori sia particolarmente complicati visto che bisogna intervenire su gallerie, binari, linea elettrica e impianti tecnologici per la circolazione dei treni. Le attività più complesse portate a termine nel corso dell’estate, in particolare, riguardano l’allargamento delle 17 gallerie – al cui interno corrono 13 chilometri dei 31 complessivi che separano Pianoro da San Benedetto Val di Sambro – da effettuare tramite fresatura delle volte, abbassamento del piano del ferro e adeguamento della linea di alimentazione elettrica. Allo stesso tempo sono partiti le macchine con cui conquistare spazio nella Grande Galleria dell’appennino, tunnel di 19 chilometri con cui si agganciano Emilia e Toscana.
Il tutto dovrebbe essere completato tra poco più di un anno, quindi entro il 2025, tramite un investimento complessivo di oltre 530 milioni di euro.

Con la rete a posto Mercitalia Logistics punta a raddoppiare il volume delle merci trasportate

Una volta che effettivamente l’intera rete consentirà il transito dei semirimorchi P400  anche il volume delle merci trasportate su rotaie dovrebbe lievitare. E il Gruppo FS se lo aspetta senz’altro visto che nel piano industriale del Gruppo 2022-2031 ha previsto un investimento di 2,5 miliardi per raddoppiare il volume delle merci trasportate da Mercitalia Logistics, vale a dire circa la metà del totale del traffico merci su rotaia.

Peraltro quasi in contemporanea con l’adeguamento della Bologna-Prato – nel 2026, per la precisione – è prevista l’apertura del Terzo Valico del Giovi per collegare il porto di Genova ai trafori ferroviari del San Gottardo e del Ceneri, sbloccati per i P400 già dal 2020.

Poi, l’ultimo importante intervento è quello che riguarda il Brennero, dove si lavora dal 2005 per aprire un tunnel di base in grado di consentire non tanto il passaggio dei semirimorchi P400, già in transito sulla linea attuale, quanto un maggior numero di treni (60-90 in più al giorno), convogli più lunghi e con carichi maggiori (un 20% in più) e velocità più sostenute (fino a 120 km/h). Ma di rinvio in rinvio non sarà pronto prima del 2032.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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