Sono giorni di collaudo statico a Genova per il nuovo viadotto che attraversa il torrente Polcevera.
Il test, che durerà per tutta questa settimana, ieri pomeriggio ha visto lo schieramento di 56 autoarticolati che, con un carico di 44 tonnellate ciascuno hanno attraversato il viadotto caricandolo di un peso complessivo di circa 2.500 tonnellate. I mezzi hanno transitato sul nuovo ponte in formazione a gruppi di 4, proseguendo a marcia lenta per permettere l’assestamento strutturale dell’impalcato. Successivamente si è tenuta una prova a torsione con alcuni veicoli che hanno percorso entrambe le carreggiate e, infine, una prova in cui alcuni mezzi hanno frenato contemporaneamente, in un punto definito.
A fornire i camion è l’azienda bresciana di trasporti Germani, che si unisce alle circa 80 imprese lombarde (330 aziende in totale) che hanno lavorato nel cantiere ligure.
L’intero collaudo viene seguito dai tecnici di Anas, con Rina (ente certificatore) e il consorzio Pergenova.
Era il 14 agosto 2018 quando crollava il ponte Morandi portando con sé 43 vittime. In questi 700 giorni circa il cantiere non si è mai fermato, nemmeno durante l’emergenza Covid, per ripristinare nel più breve tempo possibile nella città ligure la viabilità interrotta.
«Il Modello Genova è una sfida vinta, che neanche le critiche della mediocrità possono negare. Alla sinistra lasciamo gli anni di discussioni inconcludenti e di opere non realizzate, noi in Liguria ricostruiamo il futuro» ha commentato Giovanni Toti, presidente di Regione Liguria sulla sua pagina Facebook rispondendo alle critiche levatesi sui nuovi limiti di velocità .
I punti di innesto con la vecchia autostrada presentano delle curve strette che abbassano i limiti ai 70 chilometri orari. A chi polemizza che alla base di questi nuovi limiti ci sarebbero degli errori di calcolo, Toti risponde come il nuovo viadotto si allacci a tracciati preesistenti e che ridisegnarli, raddrizzando le gallerie per esempio, avrebbe significato tempi molto più lunghi (si parla di anni) di realizzo e costi di gran lunga più elevati. Insomma, si è proceduti facendo una valutazione costi-benefici.
Gli fa eco Marco Bucci, sindaco di Genova e commissario straordinario per la ricostruzione del viadotto che sottolinea come la verifica di rispondenza funzionale e normativa – pubblicata sul sito commissariale – consenta a chiunque di «verificare che la costruzione è a norma e, chi è in possesso delle necessarie competenze, può meglio comprendere le relazioni di calcolo ed i progetti esecutivi, scaricabili dal sito. Nello specifico, la curva del tracciato era preesistente già nel vecchio ponte. Il nuovo viadotto, che ricalca quell’impostazione, è conforme ai vigenti requisiti tecnici, in base ai quali è stata calcolata la velocità massima di esercizio di 80 km/h, che il concessionario potrà poi variare a seconda delle modalità di esercizio.».
Una nota pubblicata sul sito commissariale specifica che «L’art. 13 del D.Lgs. 285/1992 (C.d.S.) prevede che la sicurezza stradale sia garantita rispettando i requisiti geometrici contenuti in un decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con facoltà di deroga per casi particolari o in base a valutazioni economiche. Il D.M. 5.11.2001 agg. D.M. 22.4.2004 si applica per i nuovi tronchi stradali, mentre, per l’adeguamento di quelli esistenti, non vi sono vincoli geometrici cogenti da rispettare, ma si è liberi di trovare soluzioni migliorative su misura derivanti dall’analisi del rischio; ciò è stato fatto per il nuovo viadotto, con il conforto dell’interlocuzione con il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Si chiarisce, infine, che non è il Commissario, ma il Governo e il Parlamento, ad aver stabilito di dover operare in estrema urgenza (D.L. 109/2018, art. 1, la cui legittimità sul punto è stata di recente affermata dalla stessa Corte Costituzionale), ma non per questo è mai venuto meno il rispetto delle regole fondamenti di qualità e regola d’arte».
L’inaugurazione del Nuovo Ponte Genova è previsto tra l’1 e il 5 agosto 2020.