Per una volta, Italia e Austria non si ritrovano a far polemiche sulle solite questioni trasportistiche di frontiera (il riferimento va ovviamente alle discusse, e infinite, limitazioni al traffico imposte dal Tirolo sull’asse del Brennero). È notizia di pochi giorni fa, infatti, l’apertura del primo corridoio intermodale-doganale europeo che collegherà, a partire da gennaio 2023, proprio l’Italia con l’Austria, nello specifico tra il porto di Trieste e l’interporto austriaco di Fürnitz (nella regione della Carinzia).
Ad annunciarlo è stata l’Autorità di Sistema Portuale di Trieste, che ha definito il nuovo collegamento «un vantaggio importante per la merce, che viaggerà più velocemente e con un alleggerimento delle procedure amministrative, e consentirà di aumentare l’intermodalità mare-ferro». Nel dettaglio, in capo al porto di Trieste resteranno i controlli di sicurezza e quelli obbligatori, per esempio i controlli sanitari. I container in arrivo saranno quindi caricati direttamente dalla nave al treno cargo e prendere la strada del Nord e Centro Europa senza controlli doganali, che verranno effettuati all’arrivo in Austria.
L’apertura di questo corridoio, come ha sottolineato Zeno D’Agostino, presidente del Porto di Trieste, «permetterà una notevole riduzione dei passaggi amministrativi e burocratici, diminuendo sia le tempistiche di movimentazione dei container sia i costi relativi al passaggio delle merci, in entrata e in uscita dal nostro scalo, verso i mercati mondiali o dai mercati mondiali verso queste aree. Con l’effetto di migliorare la nostra competitività internazionale». Stefano Visintin, presidente Associazione Spedizionieri del Porto di Trieste, confida nel fatto che «la clientela austriaca utilizzi questa opportunità e consideri il nostro porto con sempre maggior attenzione. Se nell’immediato la nostra categoria potrebbe effettuare meno operazioni doganali a basso valore aggiunto, siamo fiduciosi che in breve tempo il volume complessivo delle spedizioni di merci austriache in transito a Trieste aumenti, con beneficio per tutto il sistema».