È caos traffico al confine tra Italia e Francia. In questi giorni si registrano infatti code lunghissime di camion incolonnati in attesa di poter attraversare il tunnel del Monte Bianco. La causa dell’imbottigliamento è dovuta alla frana che si è verificata domenica scorsa in Val Maurienne, in territorio francese, che ha imposto lo stop al transito dei mezzi pesanti nel tunnel del Frejus, costringendo i veicoli a imboccare la strada verso l’unico valico disponibile, quello appunto del Monte Bianco.
Il problema è che ora anche il tunnel del Monte Bianco verrà chiuso totalmente alla circolazione, causa lavori di manutenzione e risanamento che dureranno circa 15 settimane, dalle ore 17 di lunedì 4 settembre alle ore 22 di lunedì 18 dicembre 2023 (ne avevamo parlato qui). Con la chiusura di entrambi i trafori, sarà dunque ancora più complicato attraversare il confine tra i due paesi. Secondo alcune fonti la società che gestisce le autostrade francesi avrebbe addirittura consigliato a chi deve raggiungere l’Italia di passare dal valico di Ventimiglia.
È per questo motivo che l’Italia ha chiesto alla Francia di non chiudere il tunnel del Monte Bianco, almeno fino a quando non verrà ripristinata la piena agibilità della viabilità verso il tunnel del Frejus. Richiesta che è stata accolta dalla ministra degli esteri francese Catherine Colonna, che ha aperto all’ipotesi di un rinvio dei lavori. Ora si attendono le decisioni dopo i sopralluoghi e dopo le valutazioni della conferenza tra governo italiano e francese.
E intanto il mondo dell’autotrasporto soffre particolarmente la situazione che si è venuta a creare. Umberto Ruggerone, presidente di Assologistica, si è detto «estremamente preoccupato», perché le imprese di logistica, quelle del trasporto stradale e ferroviario e i terminal intermodali, «stanno soffrendo perdite gravi; senza contare l’enorme danno che il Made in Italy e in generale i flussi commerciali internazionali stanno subendo».